La mia stanza mi sembrava una cella

La mia stanza mi sembrava una cella dov’ero prigioniera di me stessa.

Comunque mi ritengo tutt’oggi fortunata ad aver passato la quarantena a casa mia e in salute.

So benissimo che c’era chi doveva rimanere in ospedale in terapia intensiva o chi stava perdendo i propri cari, senza poterli salutare.

Quel periodo è stato utile perché ci ha fatto imparare il valore delle piccole cose: un abbraccio, una lezione a scuola, una passeggiata all’aria aperta, la libertà.

Per questo è importante ricordare il 2020: sicuramente per le vittime, i malati e i veri supereroi che hanno lottato ogni giorno contro un nemico enorme ma invisibile, ma anche per ricordare una nazione prigioniera, ferma.