Quando avevo 18 anni

Quando avevo 18 anni dovete sapere che il mondo ha passato un periodo molto difficile, sotto tutti gli aspetti. Tutto si è fermato, per un bel po’, ogni paese nel momento in cui serviva per cercare di arginare i contagi.

In Italia a fine febbraio tutto si è bloccato. Scuola, lavoro, sport. La vita si è fermata.

Siamo stati tutti dentro casa, come se fosse una vacanza lunghissima. Tutte le famiglie facevano tutto assieme: si cucinava, si giocava, si guardavano i film. Ma non tutto era bello. Le persone avevano paura, e andavano al supermercato a prendere tanto cibo, per fare rifornimento. Ogni paese aveva merci che si esaurivano subito: in Italia la farina, in Australia la carta igienica.

Così per tre mesi siamo stati a casa, abbiamo fatto la nostra vita a casa.

La casa era il nuovo mondo.

Io ho trascorso tre mesi a casa al computer. La scuola sul computer, corsi dopo scuola sul computer, allenamento sul computer.

È stato molto difficile, non vedere gli amici, i luoghi abituali, essere stanchi di stare dentro. È stato un anno tosto, diverso dagli altri. Ma poi è arrivata l’estate. Ah, l’estate. E tutti hanno pensato di fare quel che volevano. Piccole feste, dimenticarsi della mascherina, abbracciarsi, vacanze in altri paesi.

E fu così che di nuovo tornammo alla stessa realtà. I contagiati aumentavano e con essi le restrizioni.