Si può parlare di rape culture in Italia?

Secondo i dati Istat, il 24,9% della popolazione pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire. Il 39,3% ritiene che una donna è in grado di sottrarsi ad un rapporto sessuale se davvero non lo vuole. Il 15,1% è dell’opinione che se una donna subisce violenza quando è ubriaca o sotto effetto di droghe, sia almeno in parte responsabile.

Si può parlare di rape culture in Italia? Letteralmente la “cultura dello stupro” indica una società in cui lo stupro e altre violenze sessuali sono comuni, normalizzate, giustificate o incoraggiate.

 Lo stupro è condannato dalla legge italiana Nessuno, infatti, si permetterebbe di violentare una donna in luoghi affollati poiché verrebbe subito fermato. Basti pensare che molti partiti politici populisti, promuovono la castrazione per chi stupra, proprio per ottenere consensi, cosa che non sarebbe mai possibile se ci trovassimo in una cultura dove lo stupro viene normalizzato. Per fortuna, i dati Istat confermano che coloro che colpevolizzano le vittime sono la netta minoranza rispetto all’ opinione comune, infatti la maggioranza si schiera contro questi pensieri prendendo le parti delle vittime.

L’opinione che sia presente una rape culture in Italia è dovuta anche alla percezione che si ha della quantità di casi di violenza che vengono commessi. Nonostante i casi lsiano molteplici, i dati ISTAT sulle violenze ci dimostrano che  sono in netta diminuzione da più di 10 anni. Cioè è causato dalle continue narrazioni mediatiche che ci fanno apparire la situazione peggio di quel che realmente è.

Serena Trigona, III B liceo E. Boggio Lera