Il coronavirus: tra oggi e domani

Da un anno a questa parte non si fa altro che parlare del coronavirus, un grave virus che si è diffuso in tutto il mondo creato forse in Cina; esso è simile ad un’influenza ma molto più grave perché colpisce anche le vie respiratorie infatti in Italia molte persone ne sono state vittime. Quando a marzo si parlava in televisione del covid 19 nessuno di noi pensava che questo evento sarebbe stato come lo scoppio di una terza guerra mondiale in cui molte persone hanno sofferto la fame perdendo il posto di lavoro altre invece hanno perso la propria vita. Per noi adolescenti questo periodo è molto strano non potersi abbracciare, non vedere i propri cari, vedere i propri compagni solo attraverso uno schermo e grazie alle tecnologie che oggi sono abbastanza sviluppate ci è stato permesso di vederci. Riusciamo a fare lezione grazie a delle videoconferenze però  ciò ha causato anche dei problemi a quelle persone che non possono permettersi una connessione internet abbastanza funzionante oppure chi non può permettersi un pc e deve seguire attraverso il cellulare che ha uno schermo molto piccolo. Un altro problema grave è quello di stare tante ore davanti al pc che genera problemi alla vista.

Da un mese ad oggi noi ragazzi stiamo rientrando a scuola al 50% cioè metà settimana a scuola e metà settimana a casa. Ultimamente però con il covid ci sono molte varianti infatti nonostante ci sia il vaccino i casi continuano ad aumentare che si sta andando incontro nuovamente ad un possibile lockdwon e non si fa altro che sentire l’Italia colorata da fascia rossa arancione e gialla.

Io penso che il corona virus ha avuto anche degli aspetti positivi poiché ci ha permesso e ci permette di riscoprire i valori della vita ad esempio allenarsi dentro casa, posso dedicarmi di più ai miei fratelli cosa che prima vedevo solo per mangiare, vedere un film tutti insieme. Questo periodo per me è stato un periodo di riflessione e mi ha fatto comprendere chi veramente vale nella mia vita e chi no perché oggi un “come stai” non ti fa sentire solo ma ti fa capire che vieni pensato nonostante le distanze. Ho capito anche il valore delle amicizie chi valeva e chi
invece si è verificato solo un falso amico che solo al momento del bisogno venivi chiamato “amico”. Ho capito il valore della natura che prima non davo importanza ma davo tutto per scontato. Tra qualche anno io penso che torneremo alla vita normale togliendo le mascherine potendoci nuovamente abbracciare e tornare a ridere, potremmo tornare a viaggiare che da un anno non è possibile farlo. Tutto ciò sarà solo un ricordo storico che noi future generazioni non dimenticheremo facilmente.

NOEMI BERTONI classe 3 A