Mio nonno tra ieri e oggi

Nonno Mario, questo è il suo nome, un nonno presente che con i suoi racconti mi rende partecipe della storia della sua vita. Colui che oggi è il professor Mario Monaco in pensione, da ragazzo è stato sempre dedito alla famiglia; figlio unico, ha donato se stesso e tutte le sue energie al nonno, alla mamma e al papà. In quella piccola e modesta casa di campagna, abitava e accudiva con amore e rispetto il nonno, dal quale faceva proprie tutti i suoi principi, i consigli, che in seguito sono stati il bagaglio che gli ha permesso di affrontare qualsiasi ostacolo. Viveva in campagna lavorava tanto, insieme al suo papà consapevole sempre più quali e quanti erano i sacrifici per poter andare avanti. Ma i sani principi gli hanno permesso di non temere nessuno così ha affrontato con maturità, lutti, disgrazie e difficoltà. Hai incontrato persone che lo hanno voluto bene, che lo hanno indirizzato verso gli studi universitari, per lui un periodo di scelta, duro, pieno di incertezze, poiché il pensiero di dover lasciare soli i propri genitori non lo rendeva sereno. Ma la settimana a Catania trascorreva velocemente così sabato era lì dai suoi a donare le proprie braccia per fare il pane e tutto ciò che i suoi genitori non potevano fare senza il suo aiuto. Una vita di studio, di sacrifici ma caratterizzata anche di soddisfazioni dovute ad una preparazione degna di una persona che dona se stessa per il bene di chi gli sta accanto. La scuola da professore gli ha permesso di formare quelli che oggi sono, genitori che ogni qualvolta lo incontrano, lo ringraziano per tutto ciò che ha insegnato loro. Il professore Monaco per noi è stato un padre, un maestro di vita. Ancora oggi molti dei suoi alunni si soffermano a parlare con lui, e a ringraziarlo anche per quel rimprovero che magari hanno ricevuto dopo aver fatto un torto; oggi lo ringraziano perché è, ed è stato un modello da seguire per essere prima di tutto un buon genitore e poi un maestro di vita. Quando parlo con mio nonno dico che ho paura ad andare avanti, perché da un momento all’altro tutto questo potrebbe finire. Parlando con lui, ogni volta che stiamo insieme sono veramente orgogliosa di tutto quello che ho fatto e ancora di quello che fa, andando contro tutto e tutti per aiutare le persone che ne hanno bisogno e per seguire le sue passioni.

Mi dice sempre che quando era ragazzo é dovuto partire al nord Italia per fare il militare, all’inizio era molto duro perché era lontano dalla sua famiglia e non aveva conoscenze, anche perché non era facile stare là con le regole rigide che c’erano; mio nonno ancora oggi mi dice una frase che gli ha fatto capire le cose importanti della vita:

Gioia mia quannu era militari nun sapia comu avia fari pi mangiari chiuddu ca mi raunu, iu ca era troppu lientu nun arriniscia a finiri nenti; ma poi gnornu capì ca se nun mi sbrigava a mangiari mi luaunu u piattu ri ravanti, pecciò ti ricu ora, ca na’ vita chiddu ca iai a dispozioni, ca ti sebbi pi campari fai ri tutto ma nun tu fari mai luari ri nuddu…..mai”.

Con questo ho voluto farvi capire l’importanza che mio nonno dava e da ad un semplice piatto di pasta che noi oggi, magari rifiutiamo perché non è quello che vogliamo o che ci piace. Domenica mentre pranzavamo insieme mi ha detto; il periodo che stiamo vivendo è sicuramente negativo, ma ricorda che ci ha permesso di apprezzare la libertà che tanti avevamo e che ora desideriamo. Ci mancano gli abbracci, i pranzi insieme della domenica, ma ricorda, quando sarà possibile ritornerà tutto come prima e solo allora non dobbiamo dimenticare che ciò che abbiamo conquistato non dobbiamo permettere mai a nessuno di perderlo. Queste sono le vere parole che contano per una nipote che ascolterebbe ore ed ore il proprio nonno, raccontare la sua vita, quella vita che noi oggi temiamo di vivere, ogni giorno che passa ringrazio tutti per avermi dato la possibilità di saper ascoltare chi veramente guarda la realtà con altri occhi. Ringrazierò a vita mio nonno per tutto quello che ha fatto per noi e che sta continuando a fare, ho paura di tutto quello che può succedere con questa situazione, perché so che un giorno mio nonno non ci sarà più, ma so anche che tutto quello che mi ha lasciato non se ne andrà mai perché resterà sempre dentro di me.

Chiara Monaco classe 3 A