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Non vanificate i nostri sforzi, nessun posticipo di chiusura della scuola

di Germana Sofia Ramirez Arostica

La pandemia che ha colpito il nostro pianeta, ha messo a dura prova molti aspetti della vita quotidiana come la scuola.

Nonostante le varie chiusure noi studenti abbiamo continuato a frequentare le lezioni a distanza. La didattica a distanza non potrà mai sostituire quella in presenza, non solo da un punto di vista didattico ma anche umano. Malgrado tutto però da settembre a oggi noi studenti abbiamo studiato, abbiamo svolto verifiche e interrogazioni.

Credo non sia corretto prolungare la scuola fino alla fine di giugno e nemmeno far iniziare il nuovo anno scolastico il 6 settembre prossimo. Ovviamente non affermo questo perché noi studenti non vogliamo studiare ma perché tre mesi di relativo riposo non dovrebbero esserci tolti.

Non credo che posticipare la fine della scuola e anticiparne l’inizio darà buoni risultati dal punto di vista didattico. Quest’anno noi studenti abbiamo subito molta pressione e nessun professore ha provato a venirci incontro, parlo ovviamente di mie esperienze e di amici, e adesso ci vengono tolti anche quei mesi di svago che ci concediamo all’anno.

Come l’estate scorsa ci ha dimostrato, a causa della pandemia siamo tutti limitati in tutto e naturalmente noi ragazzi (nel pieno della nostra adolescenza) non abbiamo scaricato colpe su altri, ma ora stanno scaricando su noi studenti il fatto che non abbiamo potuto frequentare la scuola in presenza.

Non è colpa nostra se la pandemia ci ha portato a vivere situazioni estreme, quindi non vedo perché noi dovremmo pagarne le conseguenze.

Abbiamo frequentato le video lezioni perdendo molto: il contatto con la realtà, il contatto con la società, il contatto umano. Tutto ciò è per noi essenziale, soprattutto considerando che viviamo un periodo di formazione delicato e complesso.

Un mio professore durante la ricreazione ha sgridato la classe poiché stavamo parlando tra di noi, seduti al nostro posto con la mascherina senza urlare. Mi chiedo perché, perché frenare questa voglia di normalità, non è sano…Non sono i vantaggi nelle interrogazioni che possono compensare il grande vuoto formatosi quest’ultimo anno.

È troppo semplice ricondurre tutto alla mancanza di voglia di studiare!

Si tratta invece di non vanificare i sacrifici compiuti da noi alunni. Adesso non contestiamo la DAD o il rientro al 50% a distanza e il 50% in presenza, contestiamo che dopo quasi nove mesi di videolezioni si decida di finire la scuola a fine giugno e iniziarla dieci giorni prima del solito.

La didattica a distanza a parer mio e di altri studenti di mia conoscenza e dei miei professori, è molto più faticosa di quella in presenza alla quale siamo abituati.

Qualcuno si è posto la domanda di cosa comporterebbe per noi studenti? Perché questa decisione ricadrà su noi e sui nostri professori e genitori.

Ho sentito di miei coetanei che hanno intenzione di occupare le scuole, che è illegale, o di andare a protestare per strada. Questa è una richiesta di essere ascoltati, presi in considerazione ed essere capiti.