Tutta la verità, nient’altro che la verità

Sin dalle origini l’uomo ha cercato di stravolgere la realtà per renderla più interessante, di quanto già non lo sia, o semplicemente per dare una spiegazione a quello che gli stava intorno inventando storie, miti, leggende, come per esempio la creazione dell’universo, le divinità, la stessa caccia alle streghe, ideata per dare una causa alle siccità e alle carestie, o anche storie inventate per convincere i bambini a fare le cose giuste. Con il passare del tempo, però, la gente ha iniziato a dire cose non vere pur di essere ascoltata e pur di essere al centro dell’attenzione; così facendo si sono create le “fake news”, le menzogne o bufale, che girano più delle notizie vere e che quindi creano scompiglio tra la popolazione, la quale non sa a chi credere e a chi ascoltare. Ora, con l’avvento della tecnologia, chiunque può scrivere qualunque cosa, perciò, si mettono in risalto quei “giornalisti”, se così si può dire, che riescono ad attirare l’attenzione anche stravolgendo la notizia.

In questa maniera si manifesta il fenomeno del “clickbait” ossia “attirare i click”, letteralmente “esca per click”; soprattutto online, si tende ad inserire un titolo o un’immagine che fa incuriosire il lettore, per fargli aprire la pagina e leggere l’articolo, o vedere il video, solo successivamente nota che ciò che sta vedendo, non c’entra niente con quello che lui stava cercando. Qualche decennio fa, forse, questo fenomeno non era così frequente come oggi, prima potevano diffondere notizie solo chi sapeva scrivere o comunque sapeva di cosa stava parlando; ormai su internet si può fare di tutto, e con un semplice click si può commentare come se fossimo virologhi, fisici, medici, astrofisici, giornalisti, esperti dell’arte culinaria, musicale, visiva e così via. In questo modo si rischia soltanto di aumentare le “fake news”, creando notizie false e soprattutto senza alcun senso. Ci possiamo benissimo chiedere “come fa una notizia senza senso ad essere così diffusa e ascoltata da così tanta gente?” – la risposta è semplice, chi legge quella notizia, ignora l’argomento ancora più rispetto a colui che l’ha scritto, ne stravolge il significato e diffonde la notizia come se fosse la verità assoluta, convincendo gli altri a darle ascolto. La gente ignorante, nella nostra popolazione, è un numero alto abbastanza da creare confusione tra tutti, e sono i “colpevoli” della diffusione di queste notizie, ma, come dice Socrate, “chi fa del male lo fa per ignoranza del bene”, quindi non dobbiamo condannare queste persone, bensì aiutarle a riconoscere una notizia vera da una falsa.

Ovviamente la verità non è morta solo nelle storie, ma anche nelle foto, soprattutto ora con i social network, infatti, la gente, per non mostrare i propri difetti esteriori, pubblica foto alterando l’immagine digitale con i vari programmi informatici; è stato ideato anche un neologismo, “photoshopping”, in inglese e “fotoscioppare”, in italiano, che deriva proprio dal primo programma realizzato per questo scopo, “Photoshop”. In questo modo chiunque può apparire come vuole senza problemi, dando risalto all’apparenza e non all’essere. La filosofia, l’amore per la verità, ha il compito di far ragionare gli uomini, affinché siano in grado di riconoscere la verità dalle bugie, di credere negli ideali giusti e soprattutto di riflettere prima di compiere un’azione o dire qualcosa; di certo, non esiste una verità assoluta, come sappiamo i filosofi, infatti, hanno da sempre ricercato la verità e continuano tutt’ora a cercarla, ma non sono riusciti mai a trovarne una assoluta e uguale per tutti.

ELENA BOLOGNA classe 3 A