Vivere la pandemia in un piccolo paese di montagna

Quando siamo venuti a conoscenza di un nuovo virus che stava mietendo vittime in Cina e che aveva provocato l’isolamento in quarantena di milioni di persone, la maggior parte della popolazione non ha prestato grande attenzione alla notizia, sottovalutando la gravità di ciò che stava per accadere; nessuno avrebbe mai potuto immaginare che si trattasse di un fatto che avrebbe potuto riguardarci in prima persona. Ci siamo dunque ritrovati improvvisamente isolati nelle nostre case e questo ci ha colti di sorpresa e ci ha travolti come un’ingiusta sentenza di prigionia, stravolgendo la vita di tutti. Conviviamo con questa pandemia da ormai un anno, e ancora oggi ci ritroviamo coinvolti in lockdown temporanei, coprifuoco, varie restrizioni sugli spostamenti, zone rosse, gialle, arancioni e chi più ne ha più ne metta. L’unico modo per redimere il contagio sarebbe proprio quello di isolarsi nelle proprie case, ma ciò non è facile per nessuno, e per noi adolescenti sembra quasi impossibile.

Sono una semplice ragazza di 16 anni che ha vissuto la pandemia in un piccolo paese di montagna, isolato e immerso nella natura; ma come ogni cosa d’altronde ha avuto i suoi vantaggi e i suoi svantaggi.Durante il totale lockdown uscire dalla propria casa era assolutamente vietato se non per comprovate esigenze. Le giornate passavano tra libri di scuola, videochiamate con gli amici, e film su Netflix; mentre fuori dalla mia stanza sbocciava la primavera. Al mattino sentivo il pigolio degli uccellini e potevo solo affacciarmi dalla finestra per ammirare lo splendore della natura; quei campi ricoperti di fiori variopinti, e quel sole che esplodeva di luce illuminava la mia stanzetta.  Ricordo ancora quella sensazione… era come se la natura mi chiamasse ad accarezzare le sue bellezze, ma non potevo o meglio pensavo di non poterlo fare; ma poi un giorno mi ricordai di avere la fortuna di essere a un passo da tutto ciò e dovevo a tutti i costi fare qualcosa per respirare quell’aria di primavera dal sapore di vita. E quindi ogni pomeriggio, per sfuggire alla noia e ai tristi pensieri, facevo lunghe passeggiate sotto la mia abitazione. Devo ammettere che non lo avevo mai fatto, ma mi sono resa conto che solo nei momenti in cui sei isolato dal mondo intero riesci a cogliere ogni piccolezza che la vita ti offre. Durante queste passeggiate ho riscoperto dei posti che non pensavo potessero esistere a così pochi passi dalla mia residenza; e allontanandomi sempre più ho riscoperto delle grotte immerse nel verde della natura, che nascondono la storia delle origini del piccolo paesino. In tutto ciò eravamo io e la natura, ma giorno dopo giorno questo non bastava più e iniziavo a sentirmi sola, isolata da tutto e da tutti; ero lontana dai miei amici che non abitavano nel mio stesso paese bensì a qualche minuto di distanza, e spostarsi tra comuni era assolutamente vietato. Ed è così che nel corso della giornata riaffiorava in me quella sensazione di solitudine. Ad oggi posso dire che quella sensazione è quasi svanita, in quanto ci sono permessi gli spostamenti e vedersi con i propri affetti e amici risulta essere più semplice, ma anche la didattica in presenza ci permette di riunirci e socializzare tra noi. Oggi più che mai ho maturato la consapevolezza che la vita è il dono più grande e più prezioso che l’uomo abbia potuto ricevere, ed è per questo che bisogna custodirla e viverla fino in fondo. La situazione in cui viviamo non ci permette di stabilire cosa ci accadrà domani, tra un mese, un anno.. ed è proprio la pandemia a mettere in risalto quella che è la caducità della vita, indipendentemente dal luogo in cui viviamo. Non sarò sicuramente l’unica adolescente a vivere in un paese da un ritmo di vita molto tranquillo e sereno, ma posso affermare che anche se non possiamo considerarci immuni dalle vicende che minacciano il resto del mondo, ci sentiamo più protetti che mai dalle quattro mura dei nostri paesini; perché in fondo il fatto di vivere un pò sperduti ci rassicura e ci fa vivere più sereni.

BENEDETTA MARIA TARTAGLIA classe 3 A