Windsurf

Il windsurf negli ultimi anni sta spopolando a livello europeo, soprattutto nei paesi più ricchi, poiché questo è uno sport abbastanza costoso.

Il windsurf, per chi non lo conoscesse, ha più di una disciplina:

Il Freestyle: si compiono evoluzioni molto complesse e spettacolari, come salti (per questi si usano onde piccole dette chop) e rotazioni, con acqua piatta o quasi. Diffusi trick freestyle sono lo Spock, la Flaka, Shaka, Eslider, Chacho, Burner, Funnell.

Il Wave: è la disciplina che più apparenta windsurf e surf: l’atleta mescola il surf da onda e il windsurf saltando e “surfando” (italianizzazione del termine surfing) onde e frangenti. Questa specialità è forse la più spettacolare poiché permette al surfista di effettuare salti considerevoli e di chiudere evoluzioni (trick) totalmente fuori dall’acqua o facendosi trasportare dall’onda come nel surf, sia con le spalle rivolte all’onda (surf back side) che di fronte all’onda (surf front side). Attualmente questa disciplina, con le ultime manovre messe a punto dai più forti atleti del mondo, ha raggiunto livelli di spettacolarità eccezionali. Questa (anche se a livello italiano sfavorevole per l’assenza di correnti oceaniche), è la mia disciplina preferita ed anche la più adrenalinica.

Lo Slalom: praticata con tavole con limitazioni meno restrittive (si può utilizzare un numero maggiore di tavole), con caratteristiche (lunghezza, larghezza, superficie velica) abbastanza variabili in base all’intensità del vento e di utilizzo. Si tratta di una competizione dove si deve arrivare prima degli avversari alla fine di un percorso che può essere di due tipi: definito da due boe, disposte all’incirca perpendicolarmente alla direzione del vento, determinando così una conformazione del percorso “ad otto” ed un’andatura che è solitamente al traverso; o da una successione di boe, disposte sempre più sottovento, in modo da determinare un percorso a forma di spezzata da coprirsi con una serie di laschi. Anche alle regate Slalom si applicano le Racing Rules of Sailing, ma con notevoli semplificazioni. Entrambe le categorie di tavole Formula e Slalom, per poter gareggiare negli eventi nazionali e internazionali, devono rientrare all’interno della lista delle tavole registrate anno per anno dall’ISAF (Registered Formula Boards e Registered Speed/Slalom Boards). Questa inoltre è la disciplina più competitiva e più praticata proprio perché non necessita di particolari condizioni, come vento forte e acqua piatta o vento leggero e mare grosso.

Fatta questa parentesi fortemente abbreviata, ora posso parlare di quella che è la mia esperienza in questo sport; tutto iniziò ad 8 anni quando mio padre preso da istinti folli, mise i miei piedi sopra una tavola da windsurf.

Però non fu subito amore poiché è uno sport che va capito e praticato, per esserne consapevole al 100% di quello che realmente è; la mia “droga” prese il sopravvento all’età di 12 anni quando staccai la mia prima planata, alla massima velocità e con l’adrenalina che fluiva nelle vene.

Ora come ora vado per i 17 a maggio, però sono talmente tanto dedicato a questo sport che quest’anno, pandemia permettendo, dovrei partecipare ai nazionali di slalom, sperando di ottenere buoni risultati; oltre alla carriera agonistica in questi ultimi anni ho aperto anche il mio personale profilo social Instagram e il mio canale Youtube, riscontrando ottimi risultati per quella che è la piccola community del windsurf italiano rispetto a quella calcistica.

Grazie per il tempo dedicatomi e spero che abbia suscitato interesse…

Matteo Righetti