L’ALTRA MOZART: UN’ARTISTA LIMITATA DAGLI STEREOTIPI

La storia di Maria Anna Mozart, pianista eccezionale, quanto se non più del fratello, che però ha dovuto farsi da parte per conformarsi alla figura ideale della donna del Settecento 

Se ci si ferma per un attimo a riflettere su chi fu Mozart, la stragrande maggioranza delle persone penserà immediatamente a Wolfgang Amadeus, il celebre compositore prodigio, anche se alcuni potrebbero aver pensato al padre Leopold. Solo una minoranza penserà invece a Maria Anna Mozart, dotata dello stesso identico talento precoce del fratello ma costretta a rinunciare alla sua vocazione per dedicarsi a ciò che una donna di metà Settecento era destinata a fare: la moglie. 

Ben pochi conoscono il nome della sorella maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart, meglio nota come Nannerl, eppure anche lei possedeva doti musicali del tutto equiparabili a quelle del fratello, tant’è che quando i due giovani erano intenti ad esibirsi assieme in giro per l’Europa, capitava spesso che i critici fra il pubblico le attribuissero un talento persino superiore a quello del giovane Mozart. Eppure, quelle volte in cui i soldi non erano abbastanza per finanziare i viaggi di entrambi, il capofamiglia Leopold Mozart decideva di investire tutto sul figlio maschio, spalancandogli così le porte per un futuro ricco di gloria. Cosa che invece non accadde con la figlia maggiore Nannerl, costretta a vedere la sua promettente carriera andare in fumo per lasciare spazio a quella del fratello e per potersi concentrare su ciò che le era stato destinato fin dalla sua nascita, ovvero sposare un uomo ricco in grado di mantenerla e soprattutto diventare una buona moglie e una buona madre. 

Di Maria Anna Mozart purtroppo abbiamo poche informazioni, soprattutto per quanto riguarda le composizioni musicali; nonostante ciò, però, sappiamo che la sua musica era apprezzata tanto dal padre quanto dal fratello, infatti entrambi sostenevano che Nannerl fosse certamente fra i migliori pianisti d’Europa. Tuttavia, questo non bastò per rompere i pregiudizi e spezzare il luogo comune che imponeva alle donne di poter condurre un solo tipo di vita. 

Forse però, a distanza di più di due secoli dalla sua morte, la giovane artista che avrebbe certamente avuto davanti a sè un futuro destinato al palco, potrebbe aver trovato un modo per essere riscattata: l’opera teatrale “The Other Mozart”, composta dall’autrice americana Sylvia Milo, è stata in grado di restituire a Maria Anna Mozart il riconoscimento che probabilmente si sarebbe meritata in vita se solo non fossero esistiti gli stereotipi e i ruoli predefiniti della società dell’epoca. Attraverso numerose lettere e documenti che appartenevano alla famiglia Mozart di Salisburgo, l’artista teatrale è riuscita a riportare in vita la storia di una bambina con delle doti pazzesche ma nata con la ‘colpa’ di essere femmina, il racconto di un incredibile talento musicale destinato a soccombere alle logiche patriarcali di un passato che vedeva le femmine solo come mogli, mai come donne, artiste o talenti. 

Indagando a fondo, quindi, si può notare quante cose devono esserci state celate a causa di una mentalità antica che imponeva alla donna una vita confinata fra le mura di casa. Basti pensare a quante donne al giorno d’oggi vengono considerate dei prodigi nelle più svariate discipline. E’ evidente allora che qualcosa di molto importante del passato sia andato perso. 

Emma Foco