M., 53 anni di Varese, 11 anni fa si è trasferito a Milano senza avere niente se non la voglia di trovare un lavoro. “Non andavo d’accordo con la mia famiglia, specialmente con mio padre, così ho deciso di trasferirmi a Milano” racconta. Da allora dorme sulle panchine libere della città. “Qualche lavoretto ogni tanto lo trovo”, ma gli affitti hanno un costo troppo alto. Con l’avvento della pandemia, chi non ha una casa deve affrontare nuovi problemi.
Hai detto che qualche lavoro negli anni l’hai trovato. Puoi raccontarci qualcosa in più?
“All’inizio facevo la consegna del pane al mattino presto. Poi ho trovato lavoro nelle pulizie dei bagni a pagamento. L’ultimo è stato in un negozio di cialde per caffè. Mi piaceva, ma due dei tre principali erano strani e hanno avuto qualche problema con la legge. Il negozio ha chiuso e io sono rimasto di nuovo senza lavoro. Il terzo principale oggi fa il portinaio e la sera, soprattutto quando c’è brutto tempo, mi ospita a dormire nella portineria, dove c’è anche un cucinino con cui possiamo farci da mangiare. Devi vedere che manicaretti fa il mio amico! Purtroppo non posso andarci tutte le notti perché abbiamo paura che i condomini si lamentino. Per non farmi vedere sono costretto a entrare la sera tardi e a uscire il mattino presto approfittando del ritiro dei bidoni per la spazzatura”.
Puoi raccontarci una tua giornata tipica?
“Prima del Covid, all’alba andavo in qualche panetteria che mi regalava pane o dolci appena sfornati. Un profumino! Normalmente la mattina sto in giro, non sempre nello stesso posto. Il pomeriggio prima faccio una pennichella e poi sto ancora in giro. Ogni tanto vado alla Feltrinelli a leggere qualche fumetto. È pieno di bambini e di famiglie, ma lì di solito mi lasciano in pace. Alle dieci, per il coprifuoco, torno in portineria, faccio qualcosa da mangiare e torno a dormire. Altrimenti dormo qui sulla panchina nel sacco a pelo”.
Non hai paura di dormire fuori?
“No, non ho paura. Anche se di gente malintenzionata se ne vede in giro, soprattutto d’estate quando tutti sono in vacanza. Qualche palazzo della zona è stato svaligiato dai ladri. Ho provato più volte a proporre di fare il portinaio d’estate ma nessuno ha accettato. A loro converrebbe. Una volta un ragazzo straniero è riuscito a rubarmi delle sigarette e 30 centesimi. La gente disperata fa di tutto. Questa poi è una zona tranquilla, con poche persone. Se continui dritto più avanti, la situazione è diversa. C’è un gruppo di rumeni un po’ violento che occupa la zona ed è pieno di ubriachi. Io fumo qualche sigaretta e bevo solo una birra alla settimana”.
Prendi il reddito di cittadinanza e hai altri aiuti?
“Si, il reddito di cittadinanza lo prendo. C’era stato un po’ di ritardo ma adesso è arrivato tutto. Qualche persona della zona mi aiuta. Mi portano soldi, cibo e a volte anche vestiti. Saranno cinque o sei. Però ci sono anche persone che non mi vogliono. Chiamano i vigili e quando vengono mi obbligano ad andare via. L’anno scorso passava la polizia ogni mattina verso le otto, ma ultimamente non viene più. Ci sono anche le parrocchie e le mense. Aiutano ma a volte il cibo fa schifo, tranne all’Opera San Francesco di Piazza Tricolore dove si mangia bene”.
Prima della portineria avevi altri posti dove andare a dormire?
“Ho provato negli ostelli. Uno me l’ha consigliato una persona che lavora in Comune. Avevo chiesto più volte di parlargli e alla fine ha ceduto. Pagavo 28 euro a notte ma ho accumulato 50 euro di debito e dopo qualche richiamo mi hanno cacciato. Meglio così: gli ostelli sono tremendi. Sono covi di matti pieni di ubriachi, tossici, ladri e pedofili. Per me è meglio dormire in strada. A volte mi è capitato anche di trovare posto sotto qualche tettoia, soprattutto se veniva a piovere”.
Cosa pensi del Covid-19 e di tutte le misure restrittive?
“Per me si dovrebbe cercare di riaprire tutto perché le famiglie non ce la fanno più. Nelle mense ci sono molte più persone di prima. Tanti hanno una casa ma non riescono più a comprarsi da mangiare.
Poi se chiudono i bar è un problema, perché non posso più andare nei loro bagni. Se non hai una casa il bagno è sempre una preoccupazione. Adesso devo usare quelli della metropolitana che però costano venti centesimi a ogni entrata”.
Cosa succederà se continuiamo così?
“Secondo me la prossima estate vedremo molti più italiani dormire con me sulle panchine”.
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M., homeless for 11 years: “My day in times of Covid-19”
M., 53 years old from Varese, 11 years ago moved to Milan with nothing but the aspiration to find a job. “I didn’t get along with my family, especially with my father, so I decided to move to Milan”. Since then, he sleeps on the benches around the city. “Sometimes I find a little job”, but rents are too high. With the advent of the pandemic, those without a house must face new problems.
You said that you found some jobs over the years. Can you tell us something more?
“At the beginning I did the bread delivery early in the morning. Then I found a job in the cleaning service at public toilets. My last job was in a coffee pods shop. I liked it but two of the three store managers were weird and had some problem with the law. The store closed and I remained again without a job. The third manager today is a porter and, mostly when there’s bad weather, he hosts me for the night in the porter’s lodge. Here there is also a small kitchen where we can cook something to eat. My friend cooks delicious dishes. Unfortunately I can’t go there every night because we are afraid that the people living in the building complain. In order not to be noticed I need to sneak in late at night and leave early in the morning when the waste bins are collected”.
Can you tell us what your typical day looks like?
“Before Covid, at dawn I used to go to some bakeries that gave me freshly baked bread and pastries for free. What a delicious smell! Normally in the morning I walk around, not always in the same place. In the afternoon I start with a nap somewhere e then I walk around again. Sometimes I go to the Feltrinelli bookshop to read some comics. There are lots of families and children, but normally there they leave me alone. At 10pm, just before the curfew, I go back to the lodge and I prepare something to eat. Otherwise, I sleep here on the bench in my sleeping bag”.
Aren’t you afraid of sleeping outdoor?
“No, I am not afraid. Even though there are many people around with bad intentions, especially in the summer when everybody is on vacation. Some households in the area have been robbed by thieves. I often tried to offer myself to do the porter in the summer but they haven’t accepted. It would be convenient for them. Once a foreign guy stole from me some cigarettes and 30 cents. Desperate people can do anything. However, this is quiet area, with few people. Further down this street, the situation is different. There is a group of Rumanians, a bit violent, that occupies the area and it’s full of drunk people. I smoke some cigarettes and I only drink one beer a week”.
Do you receive the citizenship income and do you have any other help?
“Yes, I take the citizenship income. There had been a bit of delay but now everything has arrived. A few people living in this area, five or six, help me. They bring me money, food and sometimes even clothes. But there are also people who don’t want me. They call the police and when they come they force me to go away. Last year the police used to pass by every morning at 8am, but lately they don’t come anymore. There are also parishes and canteens. They help but sometimes the food sucks, except for Opera San Francesco in Tricolore Square where the food is good”.
Before the porter’s lodge did you have any other place for the night?
“I tried in the hostels. A person who works for the municipality recommended me one a hostel not too far from here. I had asked many times to talk with him and I eventually succeeded. I paid 28 euros per night but I have accumulated 50 euros of debt and after a few recalls they kicked me out. No regrets: hostels are terrible. They are a lair of madmen, full of drunks, addicts, thieves and pedophiles. Better to sleep on the street. Sometimes I found a place under a shelter, especially in rainy days”.
What do think of Covid-19 and of all the restrictive measures?
“In my opinion they should try to open everything because families can’t take it anymore. In the canteens there are many more people than before. Many of them have a house but they can’t afford buying food.
And if they close bars, for me it’s a problem, because I can no longer use their toilets. If you don’t have a house, toilet is always an issue. Now I have to go to the public toilets in the subway stations, but the entrance costs 20 cents”.
What is going to happen if we continue like this?
“I believe that next summer we will see many more Italians sleeping on the benches with me”.
Emma Brown
