‘PERSEVERARE’ NON È SEMPRE DIABOLICO

Il rover Perseverance atterra finalmente su Marte

Alle 21:55, ora dell’Europa Centrale, del 18 febbraio 2021, al controllo missione dei laboratori JPL (Jet Propulsion Laboratory) gli operatori esultano dopo sette minuti di terrore. Sette minuti è infatti il tempo in cui non hanno potuto comunicare con il rover Perseverance durante il suo atterraggio o, per meglio dire, durante il suo ammartaggio.

Questo risultato è stato ottenuto grazie ad una sofisticata Intelligenza Artificiale che ha garantito la sicurezza del rover lungo tutta la sua discesa verso il Marte, discesa che possiamo senz’altro definire infernale con temperature superiori ai 1500 gradi.

La missione “Mars 2020” era iniziata il 20 luglio 2020 a Cape Canaveral, dove è avvenuto il lancio del razzo che ha portato Perseverance ad atterrare su Marte, nel cratere Jezero, 207 giorni dopo. Qui, il rover, in un anno marziano (circa 686 giorni terrestri), dovrà raccogliere dati sufficienti a consentirci di determinare se la vita sia mai esistita su Marte, a ricostruire il clima marziano del passato, a descrivere la geologia marziana e a verificare le possibilità di una futura missione umana. Inoltre il rover è progettato per estrarre campioni di roccia e suolo marziano che saranno poi recuperati e portati sulla terra dalla futura missione “Mars Sample Return”, progettata in collaborazione dalle agenzie spaziali americana ed europa, la Nasa e l’Esa.

Perseverance è il più sofisticato rover mai prodotto: basato sul suo predecessore Curiosity, pesa 1025 kg ed è dotato di 32 strumenti tra cui numerose videocamere, laser, microfoni, spettrometri, trapani per carotaggi; il tutto è alimentato da una batteria al plutonio che consente al rover di essere attivo giorno e notte. In supporto a Perseverance la Nasa è inoltre riuscita ad inviare su Marte anche Ingenuity (“Ingegnosità”) un piccolo velivolo di 2kg di peso, alimentato ad energia solare, che compirà voli della durata di circa 2 minuti.

Questa missione è un passo fondamentale sia per le ricerche scientifiche sull’ambiente marziano sia per quelle sull’origine della vita nel sistema solare (quindi anche sulla terra). Avrà inoltre un ruolo fondamentale nella preparazione di future esplorazioni marziane condotte da esploratori umani. La Nasa si è infatti posta l’obiettivo di inviare su Marte il primo equipaggio di astronauti entro il 2030 e anche aziende private come SpaceX, di proprietà del miliardario Elon Musk, progettano di inviare equipaggi umani su Marte entro la fine di questo decennio.

L’ammartaggio, oltre ad essere stato un evento di grande importanza scientifica, è stato anche un evento mediatico globale, seguito in diretta da milioni di persone in tutto il mondo. Un obiettivo, questo, a cui la Nasa ha lavorato con altrettanta cura di quello scientifico-tecnologico: su tre microchip di Perseverance sono stati incisi i nomi di circa 11 milioni di persone, appassionati e sostenitori, che hanno contribuito a rendere ancora più speciale l’evento scientifico.

La missione Mars 2020 è costata 2,1 miliardi di dollari e più di sette anni di lavoro da parte di un team composto da centinaia di persone. Soldi ben spesi, deve essere la convinzione della Nasa, se anche il direttore dell’agenzia spaziale russa, Roscosmos, si è congratulato con loro per l’ottimo risultato ottenuto.

https://mars.nasa.gov/resources/25640/mastcam-zs-first-360-degree-panorama/

Bruno Trezzi