Intervista a mio padre immigrato in Italia

Ringrazio il Signor Costel Popa che oggi ha voluto condividere con noi, in questa intervista, la propria
esperienza da straniero in Italia.

Perché hai deciso di lasciare il tuo paese? E perché proprio l’Italia?
“Avevo ventisette anni quando lasciai la Romania per venire qui. La maggior parte delle persone che
conoscevo se ne stavano andando in quegli anni per trovare un lavoro ben retribuito, e allora decisi di
provarci anche io, dato che non avevo nulla da perdere: non avevo figli a cui badare e le mie sorelle
erano ormai grandi. L’idea era quella di rimanere un anno, o due, per poi tornare e trovare lavoro lì,
ma vedendo le possibilità che avevo in Italia, mi convinsi a rimanere e rischiare tutto.”

Ti sei mai pentito della tua scelta?
“Non mi sono mai pentito di ciò che ho fatto. All’inizio è stato difficile, perchè non conoscevo la lingua
e neanche gli usi, ma insieme a tutti gli altri mi sono abituato al posto e alle persone, e da allora non
ho mai pensato di ritornare nel mio paese d’origine, almeno fino alla mia vecchiaia. Mi sono costruito
una famiglia, mi sono trovato un lavoro stabile, e ho un tetto sopra la testa. Questo è tutto ciò che mi
basta.”

E’ stato difficile per te integrarti in Italia?
“All’inizio sì, è stato difficile. I rumeni a quell’epoca, e non solo, non erano visti di buon occhio. Non
capivo nulla di ciò che mi si diceva e inizialmente era difficile trovare lavoro. Con molta pazienza mi
sono munito di un dizionario e diversi giornali/libri e ho imparato i vocaboli utili per il mio lavoro e per
avere una normale conversazione. Ancora oggi, dopo vent’anni faccio fatica a comprendere alcune
parole, ma per questo ci sono i miei figli che mi aiutano.”

Sei mai stato discriminato?
“Mi è capitato spesso di sentire alcuni commenti negativi nei miei confronti, ma non ho mai dato peso
a questi. Sono sempre stato un uomo corretto nei riguardi di tutti, e non volevo che quelle persone,
con la loro cattiveria gratuita, mi demoralizzassero. Mi dispiace sentire storie di altri miei connazionali
che, invece, hanno deciso di andarsene da qui, per colpa di insulti. ”

Hai mai avuto paura che i tuoi figli venissero discriminati?
“Sì. Ma, per mia fortuna, si sono integrati veramente bene. Ho sempre sperato che vivessero senza
pregiudizi, poiché non c’è nulla di cui vergognarsi. Ho dei figli eccezionali: rispettosi ed educati, pronti
sempre ad aiutare il prossimo. Non mi aspettavo di meglio.
Tutto ciò per far capire alla gente di smetterla di fare pregiudizi sugli stranieri. Bisogna solamente
saper crescere i propri figli.”

Pensi che gli stranieri in Italia siano ben accetti?
“In parte sì. Tantissime persone hanno capito il potenziale di uno straniero che contribuisce alla
salvaguardia economica del paese, e altre che, invece, giudicano la maggioranza per colpa di quella
minoranza, che ha messo in cattiva luce chi rispetta le regole.
Non c’entra nulla la nazionalità di un individuo: se questo vuole essere violento, maleducato,
inospitale, lo è a prescindere da dove proviene.”

Laura Popa