Il difficile rapporto tra uomo e natura

L’uomo, da sempre, ha visto nella natura una fonte di ispirazione e una risorsa utilizzabile in diversi modi: fin dall’antichità si è sfruttato l’enorme potenziale che questa aveva a disposizione, se ne è scritto anche  in canti e lodi, durante i secoli. Ciò che però è rimasta nel tempo è la capacità dell’uomo di adoperarla a proprio vantaggio: questo, infatti, ha sempre agito come fosse il motivo per cui è stato creato il mondo, come se la natura fosse solo un mezzo per arricchirsi e da sfruttare fino alla fine.

Purtroppo, solo ultimamente, ci stiamo rendendo conto che non è così, che ogni azione ha una conseguenza e che certi danni, ormai, sono irreparabili. Quello che l’uomo ha ottenuto da secoli di schiavizzazione della  natura è il disastro che stiamo vivendo oggi: surriscaldamento globale, specie animali in via di estinzione e “spazi verdi” sempre ridotti. Ma cosa è realmente accaduto? Perché abbiamo lasciato che le cose andassero così?

L’uomo ha sempre fatto sì che la natura fosse a sua completa disposizione, cercando di utilizzare qualsiasi cosa questa potesse dargli senza doverle nulla in cambio. Questo atteggiamento ha rovinato tutti gli equilibri esistenti e sta restituendo all’uomo tutti i problemi che lui stesso ha causato.

Una delle complicazioni più rilevanti che ci troviamo ad affrontare è quella del surriscaldamento globale: ad oggi, centinaia di attivisti stanno portando avanti campagne di sensibilizzazione sull’argomento, poiché l’impatto che il fenomeno sta avendo è molto forte. L’indiscussa protagonista della scena è Greta Thunberg, che sta dando filo da torcere ai personaggi di spicco di tutto il mondo, mettendoli faccia a faccia con la dura realtà. Alcune aziende hanno convertito i loro metodi di produzione, diventando “green”, e molti, nel piccolo della loro casa, della loro famiglia, si stanno impegnando giornalmente per provare a cambiare le cose o, quantomeno, a migliorare la nostra condizione attuale. Il problema, però, rimane  proprio essere arrivati a questo punto senza mai preoccuparsi di ciò a cui si stava andando incontro. Tutto quello che possiamo fare, adesso, è iniziare a fare caso alle azioni che possono peggiorare la situazione e provare a cambiarle.

Un’altra problematica che l’egocentrismo dell’uomo ha prodotto è quella dell’estinzione animale: molte  specie si sono completamente estinte, di altre sono sopravvissuti solo pochi esemplari; il fatto che l’uomo si sia approfittato di loro e abbia sacrificato la loro esistenza prima non rappresentava un problema, ma, con il tempo, lo sta diventando; se prima le specie in via di estinzione a causa dell’uomo non costituivano un ostacolo, in quanto non considerate “fondamentali”, adesso le api, i leopardi, gli oranghi, le tartarughe ecc., rischiano di scomparire definitivamente e di lasciare un vuoto incolmabile nella catena alimentare e nell’ecosistema del mondo.

 

Per questi motivi sono stati predisposti piani precisi riguardo le aziende che nasceranno in futuro: dovranno utilizzare tecnologie sostenibili che possano aiutare l’ambiente e ricreino le condizioni più o meno ideali in cui la natura può vivere indisturbata. È un processo questo che, ovviamente, richiederà molto tempo e sacrifici, sia economici che nei gesti di ognuno, che però saranno a favore sia dell’ambiente che dell’uomo stesso. Oggi questo tipo di metodo è ancora poco in uso, a causa del suo alto prezzo, ma sta già spopolando tra le start up che hanno progetti lungimiranti. Ci aspetta un futuro in cui, le aziende che già esistono hanno un programma di conversione e quelle che nasceranno avranno unicamente questo carattere.

La dom che tutto esiste per una ragione e che questa non è l’essere umano? La storia esiste per permettere alle generazioni future di non ripetere gli stessi errori ed è proprio il pentimento che scriverà la storia a cui bisogna affidarsi.

Mariaelena Piazzesi III A