Psicologia e filosofia dell’intrattenimento

Come può qualcosa come l’intrattenimento avere nessi con la filosofia e la psicologia? Semplice, quello che viene chiamato intrattenimento non è solo qualcosa mirato a divertire uno spettatore o un pubblico, ma può essere legato ad argomenti molto più seri portando anche a vari spunti di riflessione tramite vari strumenti come: libri, musica, film, arte.
Tuttavia, l’intrattenimento è diverso, però, dall’educazione (il cui obbiettivo è quello di sviluppare la comprensione) o dal marketing (che incoraggia il pubblico ad acquistare prodotti commerciali) poiché esso non ha un beneficio misurabile ad eccezione dei risultati di una competizione sportiva. Queste distinzioni si confondono quando l’intrattenimento vuole essere più educativo e viceversa l’educazione più divertente, queste espressioni si riassumono in neologismi quali “edutaiment” o “infotaintment”.
Anche la filosofia si intreccia al concetto di intrattenimento, infatti sia film che libri o qualsiasi altro tipo di mezzo possono rispondere a domande di tipo filosofico o citare il pensiero di alcuni filosofi. Alcuni esempi potrebbero essere: “The Truman Show”, film del 1998 che può essere interpretato come una rivisitazione del mito della caverna di Platone; “Fahrenheit 451”, libro scritto da Ray Bradbury del 1953 che mostra tramite la
sua trama e suoi personaggi quanto sia importante la diversità, avere spirito critico e avere una propria percezione del mondo. Infine, “Il piccolo principe”, opera letteraria scritta da Antoine de Saint-Exupéry nel 1943, in cui vengono trattati temi quali, il senso della vita e l’importanza de sentimenti, come l’amore o l’amicizia.

Iolanda Gennaro, III B