Caso Gamestop: ragazzi che manipolano il mercato mondiale

Ultimamente, sia su internet che in televisione, non si è fatto altro che parlare di Gamestop (azienda statunitense) e delle proprie azioni che hanno creato un vero e proprio effetto farfalla all’interno del mondo finanziario americano.
La borsa, come sappiamo tutti in fondo, è un argomento molto complesso da capire e molti di noi, non essendo pratici del settore, non sono riusciti a comprendere cosa davvero è successo e per quale ragione tutto ciò avrà un effetto pericoloso per la stabilità economica mondiale.
Pochi mesi fa molti ragazzi, piccoli azionisti esordienti facenti parte del sottogruppo “r/wallstreetbets” del social network Reddit, si sono organizzati per guadagnare una grandissima somma di denaro investendo su un marchio molto noto a tutti ma in totale perdita da anni, ovvero Gamestop. La grande catena di rivendita di videogiochi infatti stava iniziando a risentire della grande crisi provocata dal mercato via web e della “rivolta dei giovani” che hanno deciso sia di non acquistare prodotti da loro e sia di non rivenderli, a causa dei prezzi considerati troppo scorretti.
Però nonostante ciò, i giovanissimi investitori affascinati dall’idea di ottenere un buon gruzzoletto, hanno deciso di puntare su quest’azienda anche grazie al bassissimo prezzo delle azioni (solo 18 $) in modo che esse fossero accessibili a tutti, allargando l’improvviso numero di investitori nel marchio. L’ondata generata dall’acquisto in massa delle azioni ha scaturito un vero e proprio effetto inatteso e mai visto a tale livello.
La discesa nel mercato di migliaia di speculatori improvvisati ha fatto perdere miliardi di dollari a moltissime aziende e investitori e ha formato una nuova classe azionista pronta a rivoluzionare il mercato quando meno ce lo aspetteremo. La diffusione di tale fenomeno si è propagata anche grazie all’utilizzo dei meme (immagini, gif e video che si diramano tramite internet) proprio all’interno del social network prima citato.
Il giorno 26 Febbraio 2021 le azioni del marchio sono quotate a 101,74$ perdendo ben il 6,99% in un solo giorno; questo netto calo però è giustificato dalla grandissima discesa avvenuta per ogni grande società, infatti solo Nvidia il giorno prima ha perso il 7,07%.
Di come si evolverà la situazione questo non lo sa nessuno, molti pensano che il gioco sia finito e che è finalmente arrivato il momento di vendere, anche perché dal 28 di gennaio scorso (giorno miracoloso per Gamestop che ha toccato il suo massimo storico di 481,99$) il marchio è in evidente discesa, mentre ci sono altri sognatori che prevedono un’ulteriore colpo di coda del gigante reseller di videogiochi.
Il titolo sta subendo grosse frenate da parte di applicazioni come Robinhood, che starebbe provando a bloccare gli scambi incessanti, anche se è stata la prima a favorire l’incremento nel circolo degli acquisti e delle vendite grazie all’assenza di commissioni. Questo evento si sta riversando anche all’interno della politica statunitense, infatti Ocasio Cortez si è esposta come sostenitrice dei piccoli azionisti condannando Robinhood come anti-democratica.
Adesso però nasce un dilemma: è giusto non intervenire all’interno del mercato mondiale per farlo evolvere in maniera naturale e totalmente liberale o è giusto porre dei paletti per regolare il sistema affinché le grandi aziende non si ritrovino da un giorno all’altro in una perdita disastrosa?

Valerio Maximo Pietropaoli