La libertà di parola ai tempi del COVID

Durante la pandemia, iniziata verso la fine dello scorso febbraio 2020, siamo stati in balia delle migliaia di tesi e supposizioni contrastanti di virologi, negazionisti ed autoproclamatosi “candidati premi Nobel”. Costoro, approfittando del diritto alla libera espressione delle idee, hanno superato quel limite etico secondo il quale la mia libertà finisce dove inizia quella di un altro. Ma prima di proseguire con questa discussione è necessario analizzare i singoli casi. I primi “imputati” sono i virologi; questi giustamente all’inizio dell’emergenza avevano pareri contrastanti, poiché non vi era ancora alcuna notizia certa. Pewr alcuni il Covid-19 era una banale influenza e per altri saremmo morti tutti, ma dopo un po’ di tempo Zangrillo, Galli, Burioni e molti altri ancora, essendosi resi conto della notorietà e della fama che stavano acquisendo, hanno iniziato ad ingigantire le notizia, ottenendo una fama mediatica ancora più grande. Zangri llo proprio, verso l’inizio dell’estate, aveva sostenuto che il virus fosse clinicamente morto a pochi   mesi dall’inizio della  seconda ondata! Così facendo i virologi sono diventati i V.I.P. più discussi del 2020, sono diventati talmente famosi che ormai non si curano più neanche se le loro affermazioni siano coerenti;  sembra che si preoccupino di più degli ascolti piuttosto che dell’informazione e della salute dei cittadini. 

 C’è chi invece risolve il problema alla radice: i negazionisti del COVID-19. I negazionisti o no-mask sono un gruppo di persone di diverse ideologie che hanno come pensiero comune quello che il COVID-19 non esiste e che stiamo vivendo sotto una dittatura sanitaria, arrivando addirittura a negare tutti i morti causati dalla malattia. Vivendo in un Paese democratico tutti hanno diritto di esprimere la propria opinione che deve essere ascoltata. L’impatto che quell’opinione può avere, il diritto alla libertà di espressione delle idee ha una serie di limitazioni etiche e morali: la prima riguarda la veridicità di queste affermazioni, sia virologi che negazionisti tendono a prendere piccole prove fuori contesto e utilizzano queste prove per avvalorare la propria tesi, inoltre ledono la libertà di espressione degli altri; i negazionisti, quando sentono un’opinione diversa dalla loro, attaccano chi gli va contro ammutolendolo. Sono dell’opinione che dovremmo tutti pensare all’impatto che le nostre parole hanno sulla società e dovremmo sempre verificare che ciò che diciamo sia vero.

Andrea Martucci

III A Liceo G.B. Vico Cambridge – Napoli