Banchi a rotelle ritirati, fanno male alla schiena

Si tratta dei banchi acquistati dal Governo per favorire il distanziamento tra gli studenti e venire incontro alle necessità dettate dall’emergenza coronavirus.

Non si arrestano le polemiche legate alla scuola italiana. Oltre al difficile momento legato alla didattica a distanza degli studenti tornano alla ribalta i discussi banchi a rotelle. Nei giorni scorsi in Veneto infatti, i banchi di ultima generazione, sono stati ritirati dai plessi scolastici. Pare infatti che un loro uso prolungato favorirebbe l’insorgere del mal di schiena.

Sulla vicenda del ritiro dei banchi a rotelle in Veneto, è intervenuto direttamente anche il commissario straordinario Domenico Arcuri: “I banchi forniti sono certificati e non viene mai chiesto ai dirigenti scolastici di certificare i banchi stessi ma unicamente di siglare un documento di regolare ricezione della fornitura, con il relativo verbale di collaudo. Ciò al fine di attestare che le forniture richieste siano state consegnate e siano conformi a quanto richiesto”.

Oltre alla salute degli studenti ad accendere la polemica politica sono soprattutto i costi dell’operazione “banchi a rotelle”. In base a quanto dice la struttura del commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri il costo di acquisto dei nuovi banchi supera i 300 milioni di euro.

Insomma sembra non sembra esserci pace per i banchi a rotelle e viene a questo punto da chiedersi se fosse davvero necessario, in un momento così delicato dell’economia nazionale, spendere tanto denaro pubblico per questo.

Giulia Di Pietro