La resilienza del sistema natura

Riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacciai, specie a rischio di estinzione sono argomenti spesso riportati nelle prime pagine dei giornali e delle riviste scientifiche, uno status delle cose che qualcuno addirittura considera come una realtà con cui ormai convivere, una sorta di destino silente che si avvicina inesorabilmente.

Ebbene innumerevoli sono i documentari, i comunicati scientifici , le campagne pubblicitarie che hanno lo scopo di sensibilizzare l’umanità verso un maggior rispetto per il creato e col trascorrere del tempo anche i governi hanno avvertito la necessità di agire secondo una logica comune a tutti gli stati, unendo le forze per ridurre o meglio evitare il prosieguo di condotte che finora hanno significato la scomparsa di ambienti naturali e specie animali, esempio è la stipula del Protocollo di Kyoto, accordo al quale hanno aderito 192 Stati con lo scopo di regolare e quindi ridurre le emissioni di sostanze fortemente inquinanti.

In questo scenario l’elemento chiave che spesso viene trascurato è la resilienza del sistema natura , la forza silenziosa del nostro pianeta di rigenerarsi, di riprendere vigore e di rimediare ai disastri che il suo più diffuso abitante ha causato.
La natura di fatto consegna nelle mani dell’uomo gli strumenti necessari per la scrittura del proprio futuro, l’uomo avrebbe la capacità di salvare il pianeta semplicemente astenendosi dal danneggiarlo, in quanto la natura con la sua incredibile forza sarebbe, da sola, in grado di rigenerarsi e sostenersi. L’esempio principale risiede nell’incredibile ripresa a livello ambientale dei territori desolati di Chernobyl. Il 26 Aprile del 1986 uno dei 4 reattori della centrale esplose, mietendo vittime e devastando un territorio che verrà successivamente dichiarato dalle autorità inaccessibile per i prossimi ventimila anni. Negli ultimi 20 anni però la natura ha compiuto il suo corso, le radiazioni hanno costretto l’uomo ad abbandonare la città e ciò ha costituito terreno fertile per l’ascesa del regno naturale, ciò a sua volta ha consentito lo svilupparsi di un fenomeno incredibilmente inaspettato, sono apparsi i primi animali, grandi e piccoli, e quella che era una terra desolata diviene un ecosistema. Questa è la forza della natura, la capacità del nostro pianeta di rigenerarsi, questa è la resilienza del pianeta Terra. L’uomo in tutto ciò ha un solo compito, quello di astenersi dal compiere altri disastri, come quello di Chernobyl, e di astenersi dal condurre politiche solamente indirizzate verso la produzione industriale, magari volgendo le stesse verso la stipula di un sano rapporto Uomo-Natura.

 

Serena Trigona, III B