TERRORE FUORI E SUL SET

Di Kimberly Brucato

Shelley Duvall, protagonista del celebre film horror Shining, sviluppò una malattia mentale dopo le riprese del film nel 1979. Il film cult diretto da Stanley Kubrik, tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, è un vero capolavoro dell’orrore, eletto al secondo posto tra i migliori film horror della storia del cinema, secondo una classifica della rivista londinese Time Out.

A monte del gran successo della pellicola, il regista Kubrik lavorò assiduamente nella realizzazione delle riprese, con l’intento di mostrare ciò che di più malvagio c’è nell’inconscio umano. Il suo volere più grande era quello di rendere ogni scena estremamente realistica, suscitando negli spettatori angoscia e terrore, mostrando il lato oscuro che si cela nell’animo di ognuno di noi.

Tuttavia, non solo il pubblico ha accusato i colpi di un horror tanto ben riuscito: la povera Shelley Duvall, attrice chiamata a recitare il ruolo della protagonista Wendy Torrance, dovette fare i conti con ansia e angoscia, che la portarono in seguito ad avere un esaurimento nervoso, finché non rivelò di aver sviluppato una grave malattia mentale. L’attrice, infatti, fu costretta a ripetere la stessa scena per ben 124 volte, seguendo il volere del regista di voler restituire al film un’interpretazione il più possibile realistica.
Perseguitata dagli orrori del set, si ritrovò a provare quel disagio anche nella vita reale. La donna raccontò di essersi sentita costretta a rivivere ogni giorno quelle scene spaventose e a dover fare i conti con una vita in solitudine anche fuori dal set.

Dunque, proprio a causa del suo stato di malessere mentale, dopo aver continuato la carriera recitativa per circa altri vent’anni, sebbene con apparizioni gradualmente sempre più occasionali, decise di ritirarsi completamente nel 2002 e di lei non si seppe più nulla. Nel 2016, però, concesse un’intervista a Phil McGraw, conduttore del programma Dr. Phil, in cui emersero chiaramente i suoi disagi mentali. Infine, nel 2021 fu chiamata per un’altra intervista da Seth Abramovitch per l’Hollywood Reporter: Shelley si mostrò in grado di elaborare un discorso e di parlare, ma ricordò ancora una volta quanto fosse stato traumatico recitare nel ruolo della protagonista di Shining.