• Home
  • Blog
  • Articoli
  • OMICIDIO DI BOLZANO: BENNO CONFESSA, SI CERCA IL CORPO DI PETER

OMICIDIO DI BOLZANO: BENNO CONFESSA, SI CERCA IL CORPO DI PETER

Svolta nel caso dell’omicidio di Bolzano: Benno confessa ma alcuni dettagli non quadrano. Si cerca il corpo di Peter: solo la sua autopsia sarà in grado di rivelare le dinamiche dell’omicidio. 

Sono passati poco più di due mesi da quando Madè, la figlia dei due professori in pensione Laura Perselli e Peter Neumair residenti a Bolzano, ha dato l’allarme ai carabinieri riguardo la scomparsa dei genitori. Ad oggi, le dinamiche dell’omicidio sono ancora poco chiare, quel che è sicuro è che resta in carcere, con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere, Benno Neumari, il figlio trentenne istruttore di fitness della coppia che viveva con loro. 

Benno  aveva inizialmente dichiarato di non aver incontrato i genitori quella sera, ma di aver portato il cane a passeggiare ed in seguito di aver ascoltato la musica per quaranta minuti nell’auto Volvo V70 del padre nei dintorni di un laghetto situato ad Ora. Ha sempre detto di essere rimasto solo. Un’ipotesi fin da subito poco credibile per gli inquirenti, che non credevano all’idea di un allontanamento volontario da parte della coppia dalla loro abitazione civico 22 di via Castel Flavon a Bolzano. Inoltre entrambi i telefoni dei coniugi Neumair risultano stranamente spenti prima delle 22:00 del quattro gennaio. Benno viene iscritto nel registro degli indagati lo scorso 19 gennaio, con accusa di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere. A renderlo il sospettato principale sono il rapporto conflittuale con i genitori e le tracce di sangue riconducibili a Peter Neumair ritrovate presso la Diga Mori, a 90 Km dal ponte Ischia Frizzi. 

I carabinieri hanno subito pensato all’omicidio e all’occultamento di cadavere ottenuto gettando i corpi nell’Adige. Sono state condotte numerose prove con i manichini e, dopo ricerche con i droni, elicotteri, cani molecolari e con l’aiuto di numerosi volontari, il 6 febbraio viene recuperato il corpo di Laura presso i Laghetti. L’identificazione del cadavere è stata immediatamente possibile grazie alla descrizione dei vestiti che la donna indossava il giorno della scomparsa, fornita da Benno. L’autopsia di Laura Perselli rivela che è stata strangolata, per gli evidenti segni intorno al collo. Il corpo presenta numerose ecchimosi dappertutto, suggerendo che sia stata picchiata prima dell’uccisione. Viene respinta la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati di Benno lo scorso 11 febbraio dal tribunale del riesame. 

Con il proseguire delle ricerche del corpo di Peter, essenziale per ricostruire l’accaduto e confermare l’ipotesi degli inquirenti, arriva anche la confessione del trentenne: Benno avrebbe litigato per l’ennesima volta con i genitori, che gli chiedevano la restituzione dei soldi prestati dopo che aveva lasciato l’università. Peter e Laura avevano addirittura affittato un altro appartamento per il figlio, ma lui  non voleva lasciare la casa materna. Benno avrebbe deciso quindi, accecato dalla rabbia, di strangolare con una corda il padre e in seguito anche la madre, che sarebbe rientrata dopo. Non convince questa versione, che nega la premeditazione. Il cellulare di Peter è stato infatti spento molto tempo prima, poi avrebbe detto all’amica con cui era stato la notte che sarebbe tornato a casa con l’auto, cosa che raramente i genitori gli permettevano.  Ha poi gettato l’arma del delitto, il suo telefono e pulito casa. Infine aveva richiesto alla scuola presso cui lavorava quattro giorni di ferie in più. Ma per ora la premeditazione resta un’ipotesi e solo l’autopsia sul corpo di Peter è in grado di stabilire questa versione. 

Il corpo di Peter infatti non è ancora stato ritrovato dopo 65 giorni di ricerche. Il 9  febbraio alle ore 15:00 è stato avvistato un corpo a 12 Km dal punto di ritrovamento del corpo di Laura. Dopo il blocco degli impianti idroelettrici, i sommozzatori si sono calati con gommoni e funi e hanno ripescato il cadavere. Non si tratta purtroppo di Peter e le ricerche dell’uomo sono tuttora in corso. 

STANGHERLIN SOFIA 3ACL