Ulisse e Telemaco

L’odissea, famoso poema epico scritto da Omero, che narra dei viaggi di Ulisse che lotta per ritornare a Itaca, la sua patria, dopo la battaglia di Troia, può essere molto più attuale di quello che sembri. L’Odissea infatti è in fondo una storia che narra di un padre, di un marito ma soprattutto di un uomo, che vuole tornare dalla sua famiglia, poichè il figlio Telemaco, che non ha conosciuto il padre, vuole ricostruire il suo passato, come le sue imprese a Troia, e tenta di ricostruire un immagine del padre che rispecchia la classica figura dell’eroe e del guerriero greco. Ulisse è descritto come un eroe astuto e ingegnoso, e questo gli torna utile in molte occasioni, come con il canto delle Sirene, o con il ciclope Polifemo.

Il personaggio di Ulisse è uno di quelli visti maggiormente in chiave moderna, infatti Ulisse è portatore della tipica hybris, che porta l’uomo a superare tutti i limiti della conoscenza. Ulisse ha un rapporto particolare con gli dei; infatti, sconfiggendo Polifemo, si mette contro Poiseidone, che lo perseguiterà per tutto il viaggio, facendo anche deviare la sua nave sull’isola dei Feaci. L’aspetto che più è interessante è il rapporto tra padre e figlio, fra Telemaco e Ulisse, un rapporto che viene meglio compreso durante la Telemachia, ambientata 10 anni dopo la guerra di Troia. La situazione a Itaca è ormai tragica, infatti i Proci hanno ormai invaso il palazzo reale, e tutti spingono Penelope a sposare uno dei nobili di Itaca, così lei è costretta a inventare uno stratagemma, ha promesso a tutti che si risposerà solo dopo aver tessuto un sudario per suo suocero Laerte e ogni notte disfa la tela che fila di giorno. Per Telemaco non è facile gestire quella situazione da solo, ma quando il padre finalmente torna in patria, non esita ad aiutarlo nel cacciare i Proci, e si riunisce con lui

Adriano De Caro III C