“Wonder”, recensione di Francesca Monaco

“Wonder”, romanzo di Raquel Jaramillo, narra la storia di August Pullman: un ragazzino di 11 anni affetto dalla sindrome di Treacher Collins. Si tratta di una rara malattia ereditaria che colpisce le fattezze di una persona, lasciando inalterato tutto il resto e August si ritrova a dover affrontare per la prima volta, dopo anni di lezioni private, l’ambiente scolastico.

Auggie vive a New York con la madre Isabella, il padre Nate la sorella maggiore Livia, detta “Via”. Durante i primi mesi scolastici i compagni saranno spietati con lui, ma con il passare del tempo Auggie riuscirà finalmente a mostrare ciò che si cela dietro quel viso. Conoscerà Summer e Jack che diventeranno i suoi migliori amici.
Wonder è un libro che fa riflettere sui rapporti in famiglia, sul bullismo, la gentilezza e la paura di non riuscire a superare gli ostacoli e, soprattutto, aiuta a capire come certe situazioni possano essere indifferenti ai nostri occhi, ma strazianti per chi li vive.
In seguito al meritato successo del libro, il 21 dicembre 2017, nasce il film diretto da Stephen Chbosky, che vede come protagonisti Jacob Tremblay, Julia Roberts e Owen Wilson.
Avendo sia letto il libro sia visto il film, penso che l’opera letteraria riesca a comunicare molto di più rispetto al film, il quale, tra l’altro, omette alcune scene presenti, invece, nel libro.

Francesca Monaco, III I