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“Casina”, tra le più amate commedie di Plauto. Recensione

“Casina” è una tra le più famose commedie palliate, quindi di ambientazione greca, scritta da Plauto.

Plauto descrive come un uomo sposato, Lisidamo, e suo figlio Eutinico si innamorano di una schiava di nome Casina, cresciuta nella loro casa fin da piccola. Lisidamo pur di averla come amante organizza insieme al suo fattore di nome Olimpione il matrimonio di quest’ultimo con Casina. Allo stesso modo, il figlio propone al suo scudiero Calino di sposare la bella schiava. Per assicurarsi la buona riuscita del suo piano Lisidamo manda il figlio all’estero. Cleostrata, la moglie del vecchio,  per favorire e proteggere il volere del figlio difende lo scudiero. Tra Lisidamo e sua moglie nascono accese divergenze, alla fine decidono di tirare a sorte per chi dovrà sposare la bella schiava. La sorte decide che sarà Olimpione il futuro sposo di Casina, questo incoraggia Lisidamo perché potrà unirsi con Casina la prima notte di nozze al posto del fattore. Lisidamo organizza nella sua casa il matrimonio con gli invitati. Olimpione come stabilito porterà Casina nella casa vuota del vicino e se ne andrà per favorire il vecchio. Cleostrata scoperto il piano del marito decide di travestire lo scudiero, le nozze vengono eseguite quindi con Calino (lo scudiero travestito da Casina). Olimpione successivamente porta “Casina” nella casa vuota dei vicini, comincia a spogliare la sposa ma ben presto si accorge dell’inganno e scappa via. Entra quindi Lisidamo che scopre l’inganno e viene inseguito e picchiato da Calino, fugge via pieno di vergogna, ma incontra la moglie che lo umilia e lo rimprovera ma alla fine lo perdona. La commedia si conclude con un lieto fine: Casina si scopre che è la figlia del vicino e da donna libera sposerà Eutinico.

Plauto è alla ricerca del ridicolo e del comico attraverso gli scherzi di Cleostrata, Paradilisca e Mirrina. L’effetto comico è dato anche dalle risse verbali tra Calino ed Olimpione e tra Lisidamo e Calino “il vecchio sicuramente pende verso quelli con la barba”. Ogni sua commedia finisce con un lieto fine come questa quando Eutinico sposa Casina e Cleostrata perdona Lisidamo.

Ho letto con molto interesse questa commedia e per il linguaggio sciolto e brillante e per il susseguirsi di episodi che hanno creato in me un po’ d’ansia. Mi sono piaciuti i dialoghi ricchi di ironia e doppi sensi che rendono questa commedia piacevole. È una commedia ricca di morale che insegna il perdono e che affronta il problema dell’amore giovanile, il problema delle differenze sociali tra uomini liberi e schiavi. Plauto rende questa commedia comprensibile per tutti i ceti sociali, tanto da suscitare gli applausi invocati da lui stesso.

Alessandro Asero III I