Il ritorno del Principe

Quest’anno il cinema ha subito molti ritardi a causa del COVID-19, ma questo non ha fermato la pellicola “Il Principe cerca figlio” diretta da Craig Brewer. In questo film, assistiamo al ritorno di una grande star del passato, un attore che è riuscito sempre a far parlare di sé, mantenendo una presenza tangibile all’interno della storia del  cinema: il grande Eddie Murphy.  Si tratta dunque di una pellicola legata profondamente al passato, intenzionata però ad attualizzarsi, senza riuscirci veramente fino in fondo. Le varie scelte stilistiche e l’eccessiva molteplicità degli sviluppi distraggono enormemente lo spettatore, con un profluvio di sketch banali improntati a stereotipi ormai anacronisticiDal punto di vista tecnico non c’è molto da criticare, se non una CGI (computer-generated imagerypiuttosto raffazzonata, simile a quella del primo film, e alcune scenografie poco credibili anche nella finzione scenica. In questo sequel televisivo, Eddie Murphy ritorna a indossare i panni di re Akeem  (in questa nuova commedia scritta da Kenya Barris e sceneggiata da Barry Blaustein e David Sheffield, come nel film originale). Nel regno di Zamunda, Re Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato, e con il suo fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova avventura nel Queens per trovare il figlio che aveva avuto tanti anni prima e che dovrà diventare il suo erede: un figlio primogenito che non sapeva di avere. Sposato con Lisa, la donna conosciuta nel Queens nel primo filmAkeem ha infatti tre splendide figlie femmine, ma nessun erede maschio al trono. Nel film si nota un cambio nella regia, non più appartenente a John Landis, ma ripresa dal talentuoso Craig Brewer, che dopo una partenza piuttosto promettente nel cinema, si è specializzato nelle serie e nei film per il piccolo schermo. Ora, con questo sequel del cult di fine anni ottanta, ritorna in una produzione cinematografica. Questo secondo film presenta alcune differenze ed evoluzioni: i protagonisti sono invecchiati e non sono più giovani irriverenti che affrontavano la Grande Mela degli anni ‘80. Il protagonista Akeem non è più il principe lungimirante e illuminato,  bensì un re tutto sommato conservatore, che commette diversi errori, in suo aiuto intervengono diverse figure femminili che però risultano poco sviluppate. La musica è più presente in questo “volume 2”, ci sono numerose parti cantate degne di un musical. Tuttavia non siamo ai livelli del film che ci fece divertire alla fine degli anni ’80 e che ancora oggi è conosciuto. Il nuovo film non riesce a sostenere l’eredità del primo, presenta una trama debole, scontata, restando prigioniero di una sterile nostalgia.

Edoardo Ascione 3A classico Cambridge

Liceo G. B. Vico Napoli