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La “Terra dei fuochi” tra inquinamento e degrado ambientale

L’inquinamento, il degrado ambientale ed i conseguenti cambiamenti climatici hanno acquisito maggior importanza anno per anno. Spesso questo problema mondiale è stato accantonato ed evitato sia dai singoli cittadini, che nel loro piccolo spesso non si sono attivati, sia dagli organi governativi che non hanno voluto investire sulla causa, poiché richiedeva somme notevoli.
In Europa, la classifica delle morti premature a causa dello smog è guidata principalmente da
città italiane come Bergamo e Brescia mentre il maggior tasso di mortalità per tumore causato dall’inquinamento lo ha Napoli, da cui il soprannome “Terra dei fuochi” o “Triangolo della morte” (Acerra-Nola-Marigliano).
In quest’ultima zona il problema è così rilevante che è stato ritenuto “la seconda emergenza più importante dopo il COVID-19” ed è proprio qui che gli effetti del degrado ambientale sono più evidenti. A livello patologico alcune malattie, come il tumore al seno, varie forme di leucemie e malformazioni, l’asma, sono estremamente collegate al sistematico smaltimento illegale dei rifiuti perpetrato negli ultimi decenni nell’area.
Il tasso di mortalità era (ed è tutt’oggi ) così alto che del territorio ne è nata una mappa di rischio dei 38 Comuni dove è più alta l’incidenza degli sversamenti illeciti. Nei centri interessati sono stati individuati 2.767 siti. Inoltre, più di un cittadino su tre vive ad almeno 100 metri di distanza da uno di questi siti, esponendosi a una «elevatissima densità di sorgenti di emissioni e rilasci di composti chimici pericolosi per la salute umana».
Il livello di inquinamento è diventato così pericoloso per gli abitanti che, nel 2007, la Regione
Campania emanò un “Divieto di pascolamento” (equivale a divieto di coltivazione), per la presenza di diossina su ortaggi ed erbe oltre i limiti consentiti. In seguito, il livello di diossina è ufficialmente diminuito e, in seguito, la legge è sparita: non risolvendo la vera causa degli incendi: la presenza di fabbriche pericolose che 24 ore su 24 spargevano fumi fuori controllo che erano la principale causa ancora oggi trascurata dalle autorità.
Ma chi sono i reali colpevoli di questo stillicidio? I produttori di rifiuti svolgono un ruolo fondamentale aiutati sicuramente dalla criminalità organizzata. Infatti nel settore privato, al centro dei traffici si individuano “aziende che operano nel settore con condotte dolose per incrementare i profitti attraverso il contenimento dei costi di smaltimento dell’immondizia trattata”.
Nel settore pubblico, invece, le amministrazioni giustificano controlli o violazioni di legge “con la necessità e l’urgenza dei provvedimenti amministrativi in materia dei rifiuti”.
Questo metodo permette di risolvere potenziali conflitti sociali e di evitare responsabilità politiche o amministrative.
La “Terra dei fuochi”, durante l’antica Roma nominata Campania Felix (“felice”) e descritta come luogo più bello del mondo, è solo un esempio di come l’intervento dell’uomo abbia rovinato irrimediabilmente la Terra.
Tutt’oggi vi sono migliaia di situazioni analoghe se non peggiori, dove la brama di denaro dell’uomo porta alla rovina e allo sfruttamento totale della natura.

Francesca D’Ambrosio, III A