Lo sfruttamento nelle miniere di coltan

Dietro ogni smartphone, si nasconde lo sfruttamento di centinaia di persone, compresi i bambini.
Per far funzionare gli smartphone è necessario il coltan, un minerale che si estrae soprattutto nel Congo. In questo paese già martoriato dalla guerra, si trovano le più importanti miniere di coltan del mondo, dove lavorano per pochi dollari al mese, circa 50 dollari, uomini e bambini.
Per trovare il coltan si rischia anche la vita, perché si scavano anche gallerie molto pericolose, senza nessun tipo di protezione o la messa in sicurezza del terreno. La giornata di lavoro è veramente lunga: 12 ore al giorno. Una volta estratto, il minerale va nelle mani delle più grandi multinazionali che lo rivendono alle industrie della moderna tecnologia. Ogni singolo dispositivo elettronico, smartphone, tablet o playstation, venduto a centinaia di euro o dollari, contiene un pezzetto di quel minerale.
Il Congo, paese ricchissimo per le sue risorse minerali, continua a essere un paese con la popolazione poverissima. Questo tipo di sfruttamento di cui poco si parla, pone per l’ennesima volta in luce il divario tra paesi sviluppati e paesi sottosviluppati, tra la ricchezza dei primi e la povertà dei secondi e questo ci fa capire che in molte parti del mondo la vita di un uomo continua a valere davvero molto poco.
Sapere che nel mondo, ancora adesso esistono, persone che ogni giorno lavorano duramente in condizioni inumane è qualcosa di orribile.
Si può porre fine a tutto questo iniziando a fabbricare dei dispositivi elettronici che non utilizzano il coltan, alcuni già esistono. Bisognerebbe educare i consumatori ad acquistare oggetti in cui dietro non ci sia lo spettro di alcun tipo di sfruttamento, favorire aziende che garantiscono tutto questo, al fine di favorire uno sviluppo economico sostenibile. Bisognerebbe promuovere a livello globale politiche che migliorino il benessere economico dei cittadini, in qualunque parte del mondo, solo così non esisterebbero più Paesi sfruttati e Paesi sfruttatori.

Beatrice Litteri IV F