Le conseguenze del cambiamento climatico

Il cambiamento climatico è una realtà che ormai si sta verificando da tanto tanto tempo. Precisamente l’impatto negativo delle attività dell’uomo sul nostro pianeta è iniziato con la prima rivoluzione industriale, che ha visto il passaggio del lavoro artigianale all’industria, avvenuto in gran Bretagna a partire dal 1750 in concomitanza con due innovazioni tecnologiche complementari tra loro: la filatrice meccanica, messa a punto dall’inglese James Hargraves (1770), e l’invenzione della macchia a vapore, dovuta allo scozzese James Watt (1775).

Questa ha portato una serie di sviluppi molto importanti in tanti settori, ma queste nuove tecnologie consumavano tutte quante lo stesso elemento: il carbone. Esso è per il 45% responsabile dell’inquinamento globale attuale. Il carbone è un combustibile fossile pronto all’utilizzo, composto principalmente da carbonio, altri minerali a base di zolfo e tracce di idrocarburi, utilizzato come combustibile dalla Rivoluzione Industriale. Da quel momento in poi, viste le grandi quantità di carbone che si possono trovare già pronte all’uso in natura, questo combustibile è diventato indispensabile e ad oggi è il combustile fossile più utilizzato dopo il petrolio. Il carbone si trova in abbondanza nel sottosuolo, a diversi metri di profondità, e viene estratto dalle miniere: ed è anche per questo motivo che è stata da subito impiegata in modo massiccio.

Medici e ricercatori hanno scoperto diverse malattie causate, o almeno aggravate, dall’inquinamento atmosferico tra cui l’asma, malattia polmonare ostruttiva cronica e l’enfisema. Elevati livelli di inquinamento atmosferico possono influire negativamente sulla funzione polmonare e nell’insorgenza dell’asma e sulle riacutizzazioni della broncopneumatica cronica ostruttiva e aumentare il rischio di cancro al polmone; secondo i ricercatori sono particolarmente a rischio i lavoratori delle industrie e i residenti delle zone trafficate, per le scorie di un altro combustibile fossile, il petrolio, specialmente quando l’inversione termica fa sì che l’aria diventi stagnante.

L’inquinamento è stato un problema lasciato da parte per molto tempo a causa del miglioramento economico portato dalla rivoluzione industriale. Dalla metà del 1700 non si è più data importanza ai valori ambientali; la mentalità dell’uomo è mutata, privilegiando innovare il mondo attraverso nuove macchine che permettessero maggiore benessere ad una più ampia fascia di popolazione. Tutto questo ha portato alle conseguenze di oggi. Associazioni mondiali relativamente giovani, si stanno mobilitando con campagne da una trentina d’anni su queste tematiche come: la UICN (Unione internazionale per la Conservazione della Natura), l’Unesco e la FAO.

Giovanni Badassou III G