Covid-19: cosa c’è alla base delle varianti?

di Beatrice Coltella

È più di un anno ormai che la malattia Covid-19  ha invaso  le nostre vite, ridimensionando completamente la nostra quotidianità. È stato e continua ad essere un nemico feroce:  100.000  decessi solamente in Italia, con più di 3 milioni di casi e 2 milioni di guarigioni.

Dall’avvento del virus in ogni parte del mondo si sono avviati numerosi studi sui meccanismi d’azione e sulla strategia terapeutica da attuare;  ma recentemente si sta ponendo attenzione specialmente sulle varianti: cosa sono? Perché si sono formate?

Il virus è un parassita intracellulare e per sopravvivere e replicarsi ha bisogno delle cellule dell’ospite di cui utilizza le proteine. Quando un virus si replica può cambiare leggermente, andando incontro a mutazioni del DNA. Un virus con una o più mutazioni viene definito “variante” del virus originale.

Si sono fatte delle ipotesi sul perché avvengano questi meccanismi; ad esempio alcune mutazioni  portano a cambiamenti nelle caratteristiche del virus, come nella trasmissione (il virus si diffonde più facilmente) e/o nella  gravità della malattia.

Le mutazioni  possono stare alla base dell’adattamento del virus nei confronti della cellula ospite  e, nel caso specifico del Covid, esso si è dovuto adattare all’ospite umano che non era il suo ospite “naturale”.

Dall’altra parte entra in gioco il sistema immunitario e i meccanismi che attua il virus per evadere dalla risposta immunitaria. Specifiche cellule dell’immunità riconoscono proteine  presenti sulla superficie del virus, chiamate antigeni virali, e successivamente attivano i linfociti T e B, deputati alla distruzione del virus. In particolare i linfociti B producono anticorpi specifici che riconoscono gli antigeni impedendogli di agire. Come per il virus influenzale, si ipotizza che anche il Covid-19  modifichi il proprio DNA,  con conseguente produzione di proteine che non vengono più riconosciute dal nostro sistema immunitario; si  pensa che questo stesso meccanismo sia alla base anche di un’eventuale resistenza ai vaccini da parte del Covid: se il virus muta, è logico che gli anticorpi prodotti dal vaccino non sono più utili.

In base a queste ipotesi stanno proseguendo gli studi per valutare  l’efficacia dei vaccini sulle varianti. Per il momento, data l’emergenza delle varianti, si stanno adoperando  misure di controllo e prevenzione più rigide, in modo da limitare il più possibile i contagi .