LA LOGGIA MASSONICA P2 QUARANT’ANNI DOPO.

Lezione del 19/03/2021 con intervista degli studenti della “School of Public Affairs and Administration (SPAA) della Rutgers University di Newark (USA)”.

Vincenzo Musacchio, giurista e docente di diritto penale, è associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark negli Stati Uniti d’America. E’ ricercatore e analista dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. E’ stato allievo di Giuliano Vassalli e amico e collaboratore di Antonino Caponnetto.

Professore ci spiega con parole semplici che cosa era veramente la P2?

Dovremmo anche domandarci se lo sia ancora. Era innegabilmente un potere occulto antidemocratico ed eversivo. Una parte della società civile in maniera criminale gestiva la vita politica, economica e sociale del nostro Paese attraverso canali occulti e invisibili tali da indurre il popolo nell’illusione di essere governati nella legittimità democratica e costituzionale, mentre, in realtà le vere decisioni erano assunte attraverso percorsi deviati e non trasparenti.  La P2 si è clandestinamente impadronita di una parte delle istituzioni democratiche, ha realizzato, di fatto, un colpo di Stato “invisibile” gestendo pezzi deviati dello Stato. Non dimentichiamolo e facciamone memoria anche per le generazioni future, non solo italiane.

Fu realmente in pericolo la democrazia?

Io sono stato sempre convinto di sì. Se alcuni servitori dello Stato, onesti e ligi al dovere, avessero fatto finta di non vedere la lista che hanno visto e poi sequestrato, oggi, forse, non sapremmo i nomi di quelle persone che aderirono alla Loggia massonica Propaganda 2. Furono rinvenute anche dei documenti con i dati di alcune delle operazioni più oscure della nostra Repubblica, come quella riguardante il Banco Ambrosiano o quella per ripianare i debiti del gruppo editoriale Rizzoli. La P2 è rimasta silente per molto tempo, fino a quando un suo iscritto è diventato addirittura Presidente del Consiglio. Negli anni alcune parti del suo programma sovversivo hanno trovato persino applicazione nella realtà (penso ad esempio alla abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e alla diminuzione del numero dei parlamentari).

In quegli anni ci furono molte stragi, secondo lei ci sono connessioni con la P2?

Sicuramente lo stragismo apparteneva a molti dei personaggi di quei Servizi segreti che erano affiliati alla P2. Tra le forze dell’ordine all’epoca c’erano quelli fedeli alla P2 di Gelli e quelli fedeli alla Repubblica Italiana di Pertini.  Dovremo sicuramente attendere che le indagini e i processi, che eventualmente ne nasceranno e quelli in corso, si concludano.

All’inizio lei ha detto che la P2 potrebbe esistere ancora. Se glielo chiedessimo quindi cosa risponderebbe?

In Italia esiste sempre una mentalità diffusa che agevola il potere occulto, Giovanni Falcone le chiamava “menti raffinatissime”. Io credo che di P2 se ne siano succedute negli anni non una sola ma tante. Se analizzassimo bene la storia d’Italia, ne troveremo certamente tracce.

Ci spiega meglio quest’ultimo passaggio?

Beh io mi soffermerei sulle evoluzioni della nostra democrazia. Non siamo mai riusciti a essere una democrazia compiuta e stabile politicamente. Allora nelle liste della P2 c’erano il direttore del Sisde, quello del Sismi, il comandante generale della Guardia di Finanza, generali di divisione dei Carabinieri, prefetti, questori, magistrati, perfino il ministro della Giustizia dell’epoca. Oggi si parla di trattativa Stato-mafia e ad essere coinvolti – per ora con sentenza non definitiva – sono sempre pezzi dello Stato. Sono passati quarant’anni e la P2 esiste ancora, solo che oggi si muove sotto sembianze completamente diverse e con metamorfosi che le consentono la massima mimetizzazione.

La P2 quindi non è stata sconfitta?

Non credo e ritengo che non la sconfiggeremo mai. La P2 di quegli anni sicuramente non è replicabile sic et simpliciter, ma è come un virus per cui ha le sue varianti che sono molto difficili da sconfiggere.