Violenza sugli animali: la storia di “angelo”

“Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.

La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.

La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”

Purtroppo si sente sempre più spesso casi di violenza sugli animali, nonostante l’articolo 544 del codice penale sia chiaro. Il rapporto Zoomafia della Lega AntiVivisezione (LAV) riporta dati agghiaccianti: nel 2018 in Italia ogni 55 minuti è stato aperto un fascicolo giudiziario per reati a danni di animali. Totale: 26 fascicoli al giorno con 16 indagati al giorno, uno ogni 90 minuti. 

Un caso di violenza, agghiacciante, che mi ha particolarmente colpito è stato il caso del “cane angelo”. La sua storia ha commosso e indignato tutta italia. Angelo era un tranquillo cane randagio di Sangineto, amato da tutti i cittadini e considerato il beniamino della comunità di anziani del paese, che purtroppo è stato vittima di crudeli assassini che non si sono fatti scrupoli a torturarlo e ucciderlo per pura noia e divertimento. I 4 ragazzi, annoiati per le campagne, decisero di torturare il povero cane, picchiandolo con un bastone e, per non bastare, di impiccarlo a un albero, provocando la morte di questo; inoltre il tutto fu ripreso e pubblicato sui social. Grazie a questo video i carabinieri riuscirono a rintracciare i 4 ragazzi, che successivamente furono condannati a 16 mesi di reclusione e al pagamento di 2000 euro a testa di  risarcimento. L’uccisione, avvenuta con particolare crudeltà e sadismo verso un animale indifeso, provocò  indignazione da parte di tutti. Il video è particolarmente forte perché, nonostante tutti i maltrattamenti subiti, angelo ha continuato a scodinzolare finché ne ha avuto le forze.

È importantissimo non sottovalutare mai la violenza sugli animali perché esiste un collegamento molto stretto, in termini di predicibilità, tra i maltrattamenti animali e altri reati contro persone. Infatti Molti studi criminologici statunitensi hanno dimostrato che chi compie atti di crudeltà sugli animali ha un’elevata probabilità di altri reati su essere umani. Per questo motivo, secondo me, sarebbe opportuno rendere più dure le pene per chi compie questo tipo di reato.

Claudia De Filippis 5°E