DALLA PERIFERIA AI GRANDI PALCHI

Le periferie urbane sono luoghi difficili, palestre di vita che possono segnare per sempre il destino di chi le abita. Tuttavia c’è chi riesce ad imprimere una svolta alla propria vita riuscendo a realizzarsi, senza dimenticare le proprie origini. A testimonianza di ciò, negli ultimi anni diversi musicisti provenienti dalla periferia romana come Rancore (cresciuto a Tufello), Ultimo e Fabrizio Moro (cresciuti a San Basilio), che hanno lasciato un’impronta significativa nella musica italiana attraverso il Festival di Sanremo, ricorrenza importantissima che permette agli artisti di portare sul palco il loro talento, mostrandolo al grande pubblico. La musica nelle periferie è da sempre un mezzo di evasione dalla realtà, oltre che un simbolo di ribellione verso il sistema e una forma di riscatto sociale. In questi quartieri, abbandonati dalle istituzioni, l’unica legge che vige è quella del più forte. Palazzoni grigi alti 7/8 piani fanno da cornice ad un paesaggio che appare spoglio e triste dove spesso la vita è difficile. Questi contesti sociali spesso spezzano esistenze e spazzano via i sogni di chi li vive, ma coloro che “sopravvivono” ne escono fortificati e imparano a ricostruire il futuro attraverso il loro talento. Il riscatto sociale e la voglia di rivalsa caratterizza i giovani che vivono in questi ambienti .
È qui che sono nati generi musicali di protesta e denuncia sociale come il Rap e l’hip hop. Questi artisti raccontano la vita di “strada” senza esaltarla ma narrando vicende appartenenti a contesti sociali non sempre idonei per la crescita di un ragazzo. Achille Lauro artista poliedrico cresciuto nei quartieri periferici di Roma (Vigne Nuove e Tufello), con la sua musica ha sempre raccontato il suo vissuto, molto complicato, con quel velo di malinconia che caratterizza la sua musica. Non a caso egli stesso si definisce scrittore bohèmien, termine francese utilizzato per indicare lo stile di vita anticonvenzionale degli artisti nel XIX secolo. Nonostante i suoi mille problemi è riuscito a realizzarsi, arrivando ad essere un esponente del panorama musicale nazionale, oltre che portavoce della periferia e di chi sorride alla vita nonostante abbia i denti spezzati. I suoi testi sono cocktail di emozioni contrastanti non sempre riconoscibili. Canzoni come “Dio Ricordati”, “Dove Il Denaro Non Può” e testi storytelling come “Pusher” sono vere e proprie emozioni e stati d’animo messi su una base musicale. La sua partecipazione alle precedenti due edizioni del Festival hanno suscitato scalpore e indignazione, infatti il suo messaggio all’inizio non è stato recepito da tutti. Con non poca fatica è riuscito a farsi apprezzare da generazioni diverse, riscuotendo successo e approvazione.
In questo momento Achille Lauro, per molte persone, è la prova che, nella vita, per tutti c’è una seconda possibilità per redimersi, basta coglierla, e lui, arrivando a calcare il palco più prestigioso d’Italia, ha dimostrato di averla sfruttata, evitando come lui stesso dice “di finire così” ossia morto o in galera.

Nicolò Saputi III CU