Il calcio: tra sogno e realtà

Il calcio è vivere emozioni, fare gruppo, vincere e perdere insieme, una serie di gioie e delusioni passate insieme. Questa attività sportiva nacque in Inghilterra nel 1857, infatti la prima squadra nella storia del calcio fu lo Sheffield fc. Un fatto che in pochi sanno è che già gli antichi Greci avevano inventato un gioco a squadre, chiamato episkyros, il cui scopo era quello di far superare alla palla la linea tracciata in fondo alla metà campo avversaria, come la linea di porta. Successivamente, nell’era romana, questa attività prese il nome di harpastum.

Dopo secoli, a partire dall’invenzione di questi antenati del calcio, esso non è stato sempre apprezzato, infatti a partire dal 1835 l’Inghilterra dichiarò questa attività impraticabile. Nonostante la diffidenza iniziale, al giorno d’oggi il gioco del pallone è lo sport più seguito al mondo. Molti calciatori hanno fatto la storia di questo sport, diventando simboli e idoli per intere generazioni. Sono diventati vere e proprie leggende giocatori come Ronaldo, Messi, Zidane e molti altri, vincitori di competizioni importanti. Ma il calcio ha due facce: c’è chi è riuscito a trovare la sua strada e a superare gli ostacoli, di conseguenza divenire vincente e chi invece purtroppo, nonostante le abilità che possedeva, non è riuscito a farlo. Questi calciatori non si possono rispecchiare in ciò a cui riescono ad arrivare ed essere felici per gli obbiettivi raggiunti, poiché da loro ci si aspettava di più. Un esempio è Antonio Cassano, di origini pugliesi, che è stato un calciatore davvero talentuoso; fin da ragazzo ha avuto la possibilità di volare nel calcio, ma purtroppo la sua testardaggine lo ha portato ad una storia calcistica che non rispecchiava le sue abilità tecniche e mentali. Antonio Cassano è un calciatore geniale che a 20 anni ha fatto esperienza nella serie A, cavandosela molto bene, nonostante la competizione fosse complicata e piena di contrasti. Alcuni ex calciatori come Cristian Vieri, lo stesso Antonio Cassano e altri ospiti animano in questo periodo una live serale su una nota piattaforma digitale, dove trattano delle loro esperienze calcistiche, sia personali che di altri calciatori. In queste serate c’è molto agonismo e allo stesso modo divertimento, in quanto i protagonisti parlano del calcio e di come si sia evoluto rispetto ai loro tempi, di come è andata la storia e come continua ad andare avanti, l’andamento che sta prendendo, anche e soprattutto a livello economico. Emerge che gli allenatori e i dirigenti di una società italiana non sono più tutti nostrani o non lo sono per niente. Inoltre calciatori, dirigenti e allenatori sono strapagati rispetto a prima, si battono record su record di spese in uscita superiori ad altri club europei o mondiali. D’altra parte, in Italia i ragazzi talentuosi spesso sono venduti all’estero dove si perdono e non sbocciano definitivamente. Nell’ottica di Vieri e Cassano, ciò avviene perché le società italiane preferiscono mettere sul mercato i giovani promettenti invece di farli crescere nel loro vivaio, al contrario di quanto avviene nelle squadre straniere – si pensi al Barcellona – dove i talenti in erba vengono valorizzati e crescono sotto la guida dei veterani.

Massimiliano Visentin III CU