Stop all’inquinamento, stop al menefreghismo!

L’uomo e’ comparso sulla terra circa 250.000 anni fa e per secoli e’ vissuto in armonia con la natura, a volte venerandola perfino come una divinità. Al di là delle credenze religiose, però l’uomo preistorico aveva capito qualcosa che noi oggi tendiamo a dimenticare: la nostra vita è legata alla natura e alle risorse che questa ci offre, queste sono il livello più alto di bene comune da cui possiamo dipendere. Ma allora perché invece di andare avanti torniamo indietro? Il vero problema è che l’uomo, desideroso di una continua “evoluzione”  e spinto dalla sconfinata voglia di produrre sempre di più, non si rende conto di non fare altro che devastare l’unica vera ricchezza che possediamo, e di perpetrare quel sistema che sta distruggendo l’umanità medesima.  In tutti noi è insita questa tendenza a plasmare l’ambiente esterno a nostra immagine e somiglianza, ad affrontare la natura come “sfida” ambientale, e non come dimensione cui adattarsi. Tutti hanno sentito parlare del buco dell’ozono, tutti sono consapevoli che la plastica è un materiale che inquina, ma quanti hanno preso sul serio questo problema? Quanti si sono informati e documentati e hanno agito di conseguenza cambiando le proprie abitudini? Ben pochi. E intanto il mondo soffoca, boccheggia, mentre viene colmato ogni giorno da tonnellate di plastica, da rifiuti che finiscono in mare, e specialmente da decisioni sbagliate. Nei mari pullulano corpi che crescono e si sviluppano intorno a lacci o reti,  tartarughe che inghiottiscono plastica e pesci deformati. Solo in Italia ogni anno compriamo 9 miliardi di bottiglie di plastica e nel Mar Mediterraneo, che rappresenta appena l’1% della acqua mondiale, si concentra ben il 7% della plastica globale. La cosa più allarmante, probabilmente, è che la rovina irreversibile del sistema ambientale viene continuamente schiacciata dal peso della noncuranza e dell’indifferenza: la gente si comporta come se tutto ciò non la riguardasse. Forse non tutti sanno che il mondo in cui viviamo è un mondo patogeno, che l’aria, l’acqua e il cibo nella maggior parte dei casi sono inquinati, che per gran parte della popolazione l’alimentazione è squilibrata e povera di sostanze nutrizionalmente essenziali, che i cibi che mangiamo, i vestiti che indossiamo possiedono microplastiche e che questa è tutta colpa nostra. Se ci spostiamo sulla terra ferma, le cose di certo non sembrano migliorare: parliamo della deforestazione, dello sfruttamento delle risorse naturali a scapito dell’ambiente, dell’intervento barbarico dell’uomo sui paesaggi naturali, di zone rurali trasformate in zone industriali. Gli innumerevoli danni che causano le attività dell’uomo non riguardano solo l’ambiente, si ripercuotono sulla sua stessa salute; lo smog, il fumo passivo e l’acqua non potabile, insieme alle strutture sanitarie non adeguate, sono responsabili del 26% di tutti i decessi di bambini nel mondo. Sono 570 mila i bambini che muoiono a causa di infezioni polmonari riconducibili all’aria avvelenata dall’attività umana. Per non parlare di come l’intervento dell’uomo sulla natura provochi un innalzamento eccessivo della concentrazione di gas serra nell’atmosfera che impediscono l’irradiazione del calore dalla Terra nello spazio. Gran parte dell’irradiazione viene nuovamente riflessa verso la Terra, riscaldando l’aria in prossimità del suolo. Le conseguenze sul mondo naturale sono molteplici. L’aumento della temperatura terrestre difatti porta allo scioglimento dei ghiacciai, all’innalzamento del livello del mare, ai periodi di intensa siccità, alle alluvioni, all’aumento per numero e intensità delle tempeste e degli uragani. Ma allora stop all’inquinamento, ma specialmente stop al menefreghismo!; ormai non si tratta più di futuro o delle prossime generazioni, siamo noi la generazione interessata. Viviamo il presente, salvaguardiamo la nostra salute imparando a rispettare l’ambiente, assaporando le bellezze della natura e amando tutto ciò che la riguarda!

Francesca Cassaniti III C