• Home
  • Blog
  • Articoli
  • PER QUALE RAGIONE   DANTE PUO’ ESSERE CONSIDERATO CONTEMPORANEO?              

PER QUALE RAGIONE   DANTE PUO’ ESSERE CONSIDERATO CONTEMPORANEO?              

Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 e muore a Ravenna nel 1321. E’ un uomo del Medioevo e della sua epoca ha soprattutto la concezione religiosa in base alla quale ogni cosa è regolata da Dio.Dante, però, è anche sicuramente un poeta rivoluzionario per la sua epoca ed è anche, per gli stessi motivi, un poeta contemporaneo.

Assolutamente rivoluzionaria è stata la tesi espressa nell’opera De Monarchia, nella quale parla dell’Impero e del Papato ed espone la teoria dei due soli. I due imperi devono essere autonomi ed indipendenti ed occuparsi il primo della felicità degli uomini  sulla terra e il secondo della vita ultraterrena. Dante è un guelfo bianco e pur essendo profondamente religioso, crede  che la Chiesa non possa invadere la sfera temporale. Al tempo stesso crede in quella che oggi definiamo la laicità dello Stato e cioè in uno Stato che riconosce la libertà religiosa dei cittadini e che si occupa solo dei problemi terreni.

Altro aspetto rivoluzionario è la lingua usata da Dante nella maggior parte delle sue opere e soprattutto nella Divina Commedia, il volgare fiorentino che poi è diventato la lingua culturale italiana. Ed infatti si dice che Dante è il padre della lingua italiana. Sicuramente rivoluzionaria e attualissima è la Divina Commedia.

Dante ribadisce continuamente, soprattutto nell’Inferno, la sua situazione politica e la condizione di esilio in cui si trova. Nonostante il dolore per la lontananza da Firenze, il suo bell’ovile, Dante rimarrà sempre coerente con i suoi ideali e rifiuterà di dichiararsi colpevole per ritornare in Patria. E’ attuale la sua idea di non diventare un vile che si sottomette ai ricatti per ottenere un beneficio ed è anche attuale il disprezzo verso gli “arricchiti”, quelli che hanno solo interesse per i guadagni facili e per il denaro, un comportamento che inizia nell’età comunale e che continua ad esistere.

Nella Divina Commedia, nel canto III, egli parlerà di coloro che non si schierano da nessuna parte per potere godere dei vantaggi di entrambe le posizioni, gli ignavi. Li disprezza perché sono completamente diversi da lui che, durante la sua vita ha sempre preso una posizione anche se scomoda.

Anche la personalizzazione dei vizi mi sembra attuale, perché anche se i personaggi di cui parla Dante sono esistiti ai suoi tempi, lui li colloca nell’aldilà in base al comportamento che hanno avuto in vita, li proietta nell’Inferno inserendoli in base ai comportamenti reali. Così facendo i vizi rappresentati, lussuria, ignavia, gola, ira, diventano attuali e universali.

Si potrebbe obiettare alla tesi della contemporaneità di Dante che egli non è attuale nella concezione dell’amore. Un amore spirituale e platonico che oggi ci sembra quasi inutile. Però in realtà non è così. Dante è effettivamente innamorato spiritualmente di Beatrice, ma sa parlare di amore in maniera attuale. Nel canto V, quello di Paolo e Francesca, Dante parla della passione, dei lussuriosi che sottomettono la ragione al desiderio e quando incontra Paolo e Francesca ha nei loro confronti tenerezza e considerazione per il grande amore che hanno vissuto e che li ha portati alla morte. Dante li condanna all’inferno, ma a me sembra che il poeta ha riguardo per il grande amore che hanno provato.

In conclusione, Dante, con la sua grandezza e la sua personalità, mi sembra un poeta attuale, capace, anche oggi, di insegnarci moltissimo.

                                              Alessandro Monticchio 3BL