Digitalizzazione pro o contro?

Con la chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus ci siamo ritrovati a dover adottare nuovi
metodi per il proseguimento delle attività scolastiche.
Partendo quindi con il dire che la DAD è, in questo momento storico, una forma di ausilio
scolastico fondamentale, non tutti hanno trovato questo metodo valido ma anzi del tutto
penalizzante per le generazioni future quindi quali sono effettivamente le differenze con quella che era la scuola tradizionale?
Sicuramente uno dei punti di forza della scuola in presenza è il contatto tra docente e alunno.
Quindi, con l’assenza della presenza fisica, presenza che bene o male porta gli studenti a
manifestare attenzione alle lezioni, ci viene facile evidenziare uno dei primi problemi della DAD
– la questione della disuguaglianza.
Fondamentalmente, alla solita situazione scolastica di differenziazione, dove un ragazzo segue un
programma costante con buoni risultati perché proveniente da un contesto familiare felice e attento
e un approccio diverso per chi è in contesti familiari distratti o infelici, si aggiungono non solo
competenze digitali ma soprattutto un’ineguale distribuzione di dispositivi digitali.
È la digitalizzazione il problema?
Il sistema informatico porta solo alla luce l’assenza di un qualsiasi elemento di coinvolgimento, di
motivazione, di ingaggio che esiste nella lezione.
Per questi motivi, la semplice riproduzione delle attività tradizionali andrebbe evitata.
È infatti fondamentale sfruttare al meglio il grande potenziale della didattica a distanza e limitarne
gli svantaggi.
• Utilizzare un elaborato (materiale, digitale o cognitivo) come elemento attrattivo e per la
trattazione di contenuti disciplinari.
• Sviluppare e rinforzare apprendimenti disciplinari e/o interdisciplinari e abilità.
• Iniziare con attività di rinforzo di conoscenze e abilità già sviluppate.
• Privilegiare attività che possono utilizzare la realtà dello studente come risorsa
dell’apprendimento, così da coinvolgerlo in primo piano.
• Fornire chiare linee guida per supportare il compito di apprendimento, per aiutare i giovani a
riformulare e adattare un metodo di studio.
C’è da dire, infatti, che il progetto di digitalizzazione negli ultimi anni ha aperto nuovi orizzonti
nella formazione generale e scolastica.
È strano e, probabilmente sbagliato definire, penalizzante un passo così importante per il mondo
della scuola. Si parla di classi digitali e di modalità nuove per il processo di apprendimento ed è
interessante notare come ora, che sia diventata una necessità, si evidenzino solo gli aspetti negativi.

Martina Vallefuoco III C