Amare et bene velle

Amare e voler bene sono entrambi sentimenti meravigliosi, di cui non tutti sono in grado di cogliere le mille sfumature e le numerose differenze. Ognuno, infatti, a modo suo, prova amore verso qualcuno o verso qualcosa, chi più, chi meno, chi facendo rumore, chi in silenzio. Eppure, la definizione da vocabolario del verbo “amare” riporta che il significato di tale termine sia quello di provare affetto per qualcuno, volergli bene. Come comprendere, allora, se si vuol bene o se si ama?  Non a tutti è chiara tale differenza e non da tutti è condivisa. Il poeta latino Catullo, ad esempio, all’interno di uno dei suoi celebri carmina “C’è differenza tra amare e bene velle”(c.72),  distingue in modo netto i due sentimenti: «amare» indica la passione e il coinvolgimento dei sensi, mentre «bene velle» include un affetto dolce e profondo, fondato su una stima e sulla consapevolezza di poter contare sull’altro. Per Catullo il vero amore include quest’affetto che è tipico di un’amicizia vera e profonda. Non può esistere vero amore senza amicizia. «Con un tradimento come il tuo Si ama di più, ma si vuole bene di meno». Il bene provato nei confronti delle persone, secondo Catullo, svanisce nel momento in cui è la stessa fiducia, complicità, sintonia, a venir meno. A quel punto la disillusione si tramuta in rabbia e, nonostante questa immensa sofferenza, il poeta desidera ancora di più la sua amata, ma sensualmente, fisicamente, eroticamente. Voler bene e amare sono entrambi sentimenti meravigliosi, ma diversi. Tutti  abbiamo un proposito fermo e irremovibile nella nostra vita: amare qualcuno con tutte le nostre forze e sentirsi ricambiati. Tuttavia, per qualche motivo, finiamo per confondere il voler bene con l’amare; di conseguenza, riempiamo il nostro bagaglio emotivo di falsi “ti voglio bene” e di “ti amo” vuoti. Forse per voler bene intendiamo prendere possesso di qualcosa o di qualcuno, significa cercare negli altri ciò che riempie le aspettative personali di affetto, significa desiderare qualcosa per completarci, perché sentiamo che ci manca qualcosa. Voler bene significa sperare, attaccarsi alle cose e alle persone a seconda delle nostre necessità. E se non siamo ricambiati, soffriamo. Quando la persona a cui vogliamo bene non ci corrisponde, ci sentiamo frustrati e delusi. Amare significa invece desiderare il meglio dell’altro, anche quando le motivazioni sono diverse. Amare desiderare la felicità altrui, anche quando non la si vuole condividere con noi. È un sentimento disinteressato che nasce dalla volontà di donarsi, di offrirsi completamente dal profondo del cuore. Quando diciamo di aver sofferto per amore, in realtà abbiamo sofferto per aver voluto bene. Siamo oggi così coscienti dei nostri sentimenti da distinguerne le sottili differenze?
Saremmo noi in grado di amare senza volerci bene o di volerci bene senza amare?

Chiara Guarino III A

Liceo Classico G.B. Vico Cambridge

Napoli