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Il futuro dei fumetti è in digitale, ce lo dicono i webtoons coreani e la loro crescente popolarità

In Corea del Sud i fumetti non si leggono più girando le pagine ma “scrollando” sul proprio smartphone. Un formato d’avanguardia nel mercato fumettistico globale.

Inutile negarlo, l’arte nel nostro mondo è ovunque, è come una caratteristica intrinseca e imprescindibile della nostra vita, un processo che nelle sue mille forme permette all’artista di trasmettere pensieri e sentimenti e al fruitore di riceverli; così è sempre stato, e così sempre sarà. Eppure non è qualcosa di statico, di immobile, anzi, l’arte ha il dovere di evolversi, per poter offrire ai suoi fruitori sentimenti e metodi di comunicazione sempre nuovi. È quello che successe con l’invenzione del cinema e della fotografia, che affiancarono il teatro e il disegno a partire dal diciannovesimo secolo, con la musica all’avvento dei primi strumenti di registrazione che spalancarono le porte ad un nuovo modo di ascoltare, e con la cosiddetta nona arte, il fumetto, che da qualche anno a questa parte sta subendo una rivoluzione straordinaria.

Come la musica in tempi recenti, infatti, il fumetto sta attraversando un’intensa fase di digitalizzazione. La nostra concezione di fumetto, sia esso il manga giapponese, i comics americani o la Bande Dessinée franco-belga, è sempre stata fortemente legata all’idea di una lettura cartacea e influenzata dalla percezione del fumetto come di un oggetto da ricercare, collezionare e conservare, e non come qualcosa di immediatamente accessibile ovunque e da chiunque in un formato volatile. Questa concezione potrebbe essere del tutto ribaltata dalla crescente popolarità dei web comics e in particolare dei webtoons.

I webtoons nascono in Corea del Sud nel 2003 come trasposizione digitale del fumetto locale, il manhwa, ma è solo nel 2014 che acquistano popolarità e vengono resi disponibili globalmente grazie alla piattaforma Naver Webtoon. Il loro approccio non convenzionale all’impaginazione, pensata per lo scorrimento dall’alto verso il basso degli smartphone – e quindi priva di pagine da voltare cariche di vignette- e la facile reperibilità online hanno influito sulla loro veloce popolarità. Sarebbero infatti 3438, secondo i dati del 2019 della Kocca (Korea Creative Content Agency), gli artisti attivi sulla piattaforma, di cui 60,8% donne e 48,0% uomini di età compresa tra i 30 e i 39 anni.

Secondo molti fumettisti, infatti, pubblicare su Webtoon sarebbe più semplice e immediato: non solo l’impaginazione verticale, pensata per smartphone, farebbe guadagnare tempo e fatica che i creatori potrebbero impiegare per rifinire lo stile del disegno o per colorare le tavole, ma addirittura l’assenza di scadenze, dovuta alla mancanza di un editore, renderebbero il lavoro molto meno stressante e più appagante, giovando al prodotto finale. Prodotto finale che a detta dei fruitori sarebbe nella maggior parte dei casi superiore a quello dei fumetti cartacei, soprattutto per accessibilità e qualità del disegno (e le apprezzatissime tavole a colori), ma che presenterebbe ancora qualche carenza a livello narrativo rispetto alle storie raccontate in manga, comics e BD, con le dovute eccezioni. La creazione di una community più o meno grande intorno ad una serie webtoons, inoltre, favorisce lo sviluppo di traduzioni fanmade, che contribuirebbero ad arricchire ancora di più il bacino di utenza.

Molto probabilmente, come successe in ambito musicale con il passaggio da CD e cassette a servizi di streaming musicale, anche i fumetti si vedranno proiettati in un futuro quasi esclusivamente digitale e la piattaforma Naver Webtoon, in quanto pioniere del medium, difficilmente si farà soffiare il monopolio di questo mercato da qualche concorrente straniera, in questo futuro più prossimo di quanto non si creda; un po’ come i manga hanno giocato un ruolo chiave nella rinascita del fumetto come forma di intrattenimento nelle scorse generazioni. È importante, però, supportare anche il nostro crescente mercato di web comics locale, ricercando magari delle opere valide in questo nuovo formato, grazie a delle realtà come mammaiuto.it o wilderonline.com, etichette indipendenti che già provano a proporre fumetti online inediti e gratuiti in salsa italiana, con la mano ancora tesa verso il nostalgico presente dei fumetti cartacei e lo sguardo già indirizzato verso il futuro di questo media.

Ioan Schrecklinger, 3A