La musica come valvola di sfogo

Sono convinta che, in linea generale quindi non parlando di singoli casi e tralasciando eccezioni, la musica sia davvero fondamentale; che rappresenti un piccolo momento estremamente intimo, personale, una valvola di sfogo, un modo per esprimere i propri sentimenti che magari altrimenti rimarrebbero impressi dentro di noi o, perché no, anche un semplice attimo di svago. Soprattutto in età adolescenziale, un po’ come tutto perché, si sa, l’adolescenza è quel periodo nella vita di una persona dove tutto è amplificato, dove tutto sembra più grande di noi e più grande di quello che è, credo davvero che la musica sia una costante che accompagni chiunque in ogni momento… c’è chi ne è più legato anche per ragioni proprie o chi, come me, la utilizza per stare per un po’ nel proprio mondo, senza disturbi. Fa talmente parte di noi, che al giorno d’oggi esistono migliaia e migliaia di canzoni di qualsiasi genere possibile ed immaginabile, adatte per ogni situazione. Canzoni per quando si è felici, per quando si vuole piangere, per quando si sta attraversando un periodo complicato, per quando si è in compagnia… insomma… sei in vena di ascoltare una certa determinata cosa, che sia un artista o un genere, vai, lo cerchi e lo trovi senza problemi. Il mondo della musica è talmente vario, ampio e sviluppato da rispecchiare le preferenze e i gusti di ciascuno di noi. Io per esempio riesco a capire come mi sento ascoltando qualche canzone perché mi rispecchio nel testo: è come se la musica riuscisse a sistemare tutto il casino presente nel mio cervello, come se amplificasse talmente tanto le mie sensazioni a tal punto di trovarmele davanti agli occhi e dire “ok io in questo momento sto provando tutto ciò… wow”. Certe volte le parole di una canzone sanno meglio di noi stessi come stiamo e ci colpiscono come lame taglienti, buttandoci in faccia la verità. Personalmente, i momenti che prediligo per ascoltare musica sono quando mi sento davvero tanto felice, quando sono con i miei amici e la sera nella mia terrazza; può sembrare strano o inusuale, ma in quest’ultimo caso mi sento davvero leggera e libera da qualunque cosa e il mio genere musicale preferito è l’indie italiano, soprattutto quello un po’ vecchio, che è quello che ascolto maggiormente nelle mie giornate. Il mio legame con la musica si amplifica ancora di più quando c’è di mezzo il ballo: facendo ginnastica artistica, è da quando sono piccola che in qualche modo sono obbligata a collegare un suono ad un movimento e ora come ora è una cosa che mi viene proprio naturale e spontanea… il muovere il mio corpo a seconda di quello che sentono le mie orecchie… anzi, a dirla tutta è il mio corpo che muove me, è come se io non fossi più padrona di me stessa. Quindi sì, un paio di cuffie e dell’immaginazione a volte ci salvano davvero la vita.

Gloria Pini 3AL