Giovanna D’Arco, simbolo di tenacia e forza d’animo

Jeanne d’Arc, in italiano Giovanna D’Arco, fu una giovane eroina francese, conosciuta anche come “la pulzella d’Orléans” che guidò l’armata francese nella vittoria contro l’armata inglese alla tenera età di 19 anni. Non male per una ragazza di soli 19 anni, conquistare dei territori francesi caduti in mano agli inglesi e riuscendo così a risollevare le sorti della Francia durante la guerra dei Cent’anni.
Andiamo ad analizzare questo personaggio da più vicino.
Giovanna nasce nel 1412 da una famiglia di contadini molto credente e religiosa, che abitava precisamente a Domrémy, un piccolissimo paesello di 94 abitanti “dati del 2018”, non molto distante da Parigi. Secondo le moltissime testimonianze dell’epoca, Giovanna D’arco era molto credente e devota al cattolicesimo, nonostante la giovane età. Altre testimonianze narrano di una ragazza molto generosa, solita lasciare il proprio letto alle persone più sfortunate, come i poveri e senzatetto.
Durante l’estate del 1428, a causa della Guerra dei Cent’anni, guerra in cui Francia e Inghilterra si scontrarono, la sua famiglia fu costretta a fuggire verso la valle della Mosa, per scampare alla devastazione e all’assedio d’Orléans da parte degli Fu quello il momento in cui Giovanna capì che doveva aiutare il futuro re di Francia, Carlo. Sotto interrogatorio Giovanna dichiarerà che alcune voci le suggerivano di lasciare la sua famiglia per guidare l’esercito francese. Per tutta risposta, i suoi genitori decisero di darla in sposa a un suo amico, ma Giovanna rifiutò la proposta di matrimonio e il suo fidanzato la citò in giudizio, davanti ad un tribunale. L’inchiesta fu vinta da Giovanna e, superato anche l’ostacolo da parte dei genitori, poté di nuovo dedicarsi alla sua missione.

La prima tappa del suo lungo viaggio fu Vaucouleurs, dove incontrò Robert il capitano della piazzaforte, che al primo incontro la schernì rimandandola a casa, ma l’evento non sconfortò Giovanna che insistette fino a convincere il capitano Robert a farla andare in guerra. Da qui, inizia una storia piena di battaglie, vittorie e sconfitte: la riconquista d’Orléans, la battaglia di
Jargeau, quella di Patay e la battaglia di Compiègne che fu l’ultima azione militare di Giovanna d’Arco. Dopo due anni trascorsi a combattere, venne catturata. Giovanna fu fatta prigioniera insieme al fratello Piero e, in questo tempo di prigionia, fu trasferita in tre fortezze diverse, dove veniva trattata come una prigioniera di alto rango. In questo periodo riuscì a conquistare la simpatia di tre dame. Dopo quattro mesi di prigionia, la giovane fu riscattata dagli inglesi per ben dieci mila lire tornesi.

Il 3 gennaio del 1431 ebbe inizio il processo a Giovanna D’Arco. La prima udienza si tenne il 21 febbraio, ma si svolse in maniera convulsa, l’imputata veniva continuamente interrotta e, inoltre, i segretari inglesi che trascrivevano tutto ciò che Giovanna diceva omettevano tutto ciò che era suo favore. Il secondo giorno di udienza, Giovanna fu interrogata sulla sua vita religiosa, sulle cosiddette voci che le parlavano e sulle apparizioni.
Il 30 maggio 1431, Giovanna fu condotta nella piazza del Mercato Vecchio di Rouen, si trovò dinanzi Cauchon, il boia, che la condusse dove la pira per essere bruciata era già pronta, di fronte a una folla numerosa riunitasi per l’esecuzione a morte. Giovanna D’Arco morì bruciata a diciannove anni.
Nel 1452, il legato pontificio Guillaume d’Estouteville e l’Inquisitore di Francia, aprirono un procedimento ecclesiastico che portò a un rescritto a firma del papa Callisto III, con cui si autorizzava una revisione del processo del 1431. Un lavoro che durò durò dal 7 novembre 1455 al 7 luglio 1456. Dopo aver ascoltato centoquindici testimoni, il precedente processo fu dichiarato nullo e Giovanna fu riconosciuta innocente.
Giovanna venne beatificata il 18 aprile 1909 da papa Pio X e proclamata santa da papa Benedetto XV il 16 maggio 1920. Fu dichiarata patrona di Francia, della telegrafia e della radiofonia. È venerata anche come protettrice dei martiri e dei perseguitati religiosi, delle forze armate e di polizia. La sua memoria liturgica è celebrata dalla Chiesa cattolica il 30 maggio. Giovanna d’Arco viene richiamata esplicitamente nel catechismo della Chiesa cattolica quale una delle più belle dimostrazioni di un animo aperto alla Grazia salvatrice. Oggi è la santa francese più venerata.
Per me, Giovanna D’arco rappresenta la forza motrice delle donne, il fatto di voler continuare a lottare per la propria patria nonostante tutti gli ostacoli dall’ambiente esterno, ma anche da quello interno, fa capire la volontà, la tenacia e forza psicologica di questa adolescente.
Il fatto di non farsi abbattere dagli altri è una grandissima conquista, soprattutto per l’epoca in cui visse, un’epoca in cui la donna non viveva una libertà assoluta. Quindi, possiamo affermare benissimo che può essere considerata uno dei simboli femminili più importanti della storia dell’umanità,
Da questo personaggio, noi ragazze e ragazzi possiamo imparare.

Francesco Fuoco, IV A Sia