Intervista al mio ‘bangla’ di fiducia

26/03/2021,  di Simone Piras

<<Con l’aereo>>, questa è stata la risposta del mio amico Roman Mohamed Islam alla domanda: come sei arrivato in italia? Un viaggio in cui Roman mise tutto se stesso e il suo futuro […] Sono partito poco dopo aver fatto diciotto anni e fu orribile lasciare la mia famiglia e il mio paese[…] (si, è del Bangladesh, quindi è giustificato chiamarlo Bangladino all’interno della frase “Andiamo a prendere una birra dal bangla”) […] Il primo anno lo passai per vari posti in Europa cercando di vedere più cose possibili e poi sono arrivato qui… a Trastevere, ormai sono 11 anni che sono in questo negozio […]

Come ti sei trovato appena arrivato? <<Molto bene, non pensavo mi sarebbe piaciuto stare qui ma alla fine dovevo lavorare per dare I soldi a casa e tra una cosa e un altra ormai sono parte di questo posto>>. Di fatto Roman qui a Trastevere è una di quelle figure di riferimento tipo il paninaro Raju e il fantastico Marcello, il cassiere del celebre Bar San Calisto, quelle personalità che ti fanno sentire a casa e con un po’ di amaro ti scaldano il cuore. Proprio per questo Roman è pieno di amici per il quartiere che si ricordano quando arrivò e ancora non sapeva parlare bene ma faceva ridere tutti.

Invece come vanno gli affari romanì? <<Male>> […] manco potessimo dare la colpa a qualcuno, ci ha preso tutti e ci sta impoverendo quasi a tutti, o di sicuro me, sono mesi che la polizia fa controlli e multe e io non lavoro, o almeno non come prima quando non c’era il virus. La polizia mi fa multe da 20mila euro,  io ci metto un anno a fare quella cifra, cosa dovrei mangiare io? Perché la polizia non fa gli stessi controlli nei bar, dove voi giovani vi sentite male per quanto bevete? Queste sono le cose che mi fanno rabbia, ma non posso fare nulla, se non aspettare e sperare che il Covid se ne vada…”\