Le diverse forme di Stato nella storia

Lo Stato è un ente pubblico, una particolare organizzazione collettiva che si forma quando un popolo si stanzia in modo stabile su un determinato territorio e si sottopone ad un’autorità centrale, la quale ha il potere di stabilire e imporre le norme giuridiche.

Per forma di Stato si intende il rapporto che si instaura tra gli organi che detengono i poteri dello stesso (i governanti) e la collettività (i governati). Nel corso della storia lo Stato ha assunto diverse forme che andremo ad esaminare in ordine cronologico.

In Europa (Francia, Spagna e Inghilterra) tra il XV e il XVII fa la sua comparsa lo Stato Assoluto; il sovrano si identifica con lo Stato, i tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario sono accentrati nelle sue mani e li esercita senza nessun controllo e in modo incondizionato (potere illimitato e assoluto del sovrano). Il re agisce senza dover rendere conto a nessuno, il popolo (sudditi) è sottomesso a lui e non gode di alcun diritto.

A modello della Costituzione francese nell’Ottocento nasce lo Stato Liberale. In questa forma di Stato i tre poteri sono separati e attribuiti a tre organi diversi, Parlamento, Governo e Magistratura con controllo reciproco. Il sovrano continua ad avere un grande potere ma al popolo vengono riconosciuti e garantiti i diritti, quindi non più sudditi ma cittadini cioè persone titolari di libertà e di diritti che anche il sovrano deve rispettare. Lo Stato Liberale viene definito per le sue caratteristiche anche Stato di diritto ma il diritto di voto è riconosciuto solo ai ricchi, motivo per cui la maggior parte della popolazione non partecipa alla vita pubblica, in tal senso diventa anche uno Stato elitario. A base dello Stato Liberale c’è la Costituzione, legge fondamentale scritta dove sono riconosciuti e garantiti i diritti inviolabili dei cittadini.

Lo Stato Totalitario, invece, si afferma in Europa nei primi decenni del ventesimo secolo, i tre poteri sono concentrati in un unico partito politico comandato da un dittatore che in modo autoritario controlla ogni potere statale e tutti gli aspetti della società; in questo modo tutte le libertà fondamentali vengono soppresse. I regimi totalitari più noti sono quelli di Mussolini in Italia, Hitler in Germania, Francisco Franco in Spagna, Stalin in Russia.

Lo Stato Socialista che nasce in Russia con la Rivoluzione del 1917, si basa sul pensiero del filosofo tedesco Carl Marx. Lo Stato Socialista controlla completamente le attività economiche del paese sostituendosi agli imprenditori privati e privandoli di ogni libertà di iniziativa economica; in questa forma di Stato c’è l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione per raggiungere l’uguaglianza economico-sociale tra i cittadini: tutti lavorano alle dipendenze dello Stato percependo lo stesso stipendio; è anche uno Stato totalitario in quanto tutti i poteri si concentrano in un unico partito (quello comunista) e le libertà fondamentali vengono limitate.

Arriviamo poi allo Stato Democratico. Questi si afferma alla fine del 1800 e in Italia il 2 giugno del 1946 con la proclamazione della Repubblica. Esso si fonda sul riconoscimento della sovranità popolare: il potere e il diritto di voto si estende a tutto il popolo. Tutti i cittadini hanno diritto di voto (suffragio universale) eleggendo i propri rappresentanti attraverso elezioni libere con la possibilità di sceglierli tra più partiti (pluralismo politico). Nello stato democratico sono rispettate le minoranze e le libertà fondamentali di tutti i cittadini ed è la forma di Stato maggiormente adottata nei paesi più sviluppati del mondo.

Per Stato Sociale, infine, presente nei Paesi occidentali, si intende l’intervento dello Stato per ridurre le disuguaglianze economico- sociali. Viene anche chiamato Welfare State cioè Stato del benessere e ha lo scopo di aiutare i soggetti più deboli (come ad es. anziani, minori, disabili…) e garantire a tutti i cittadini i diritti e i servizi sociali essenziali quali l’istruzione, l’assistenza sanitaria e così via.

Ad oggi, in Italia il Welfare State ha subito uno stop in quanto spesso, per poter usufruire dei servizi essenziali, i cittadini più deboli devono fare i conti con la macchina della burocrazia, con servizi presenti sulla carta ma impossibili spesso  da attuare.

 

 

 

                    di Francesca Pia Di Lallo