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LA NOSTALGIA SI FONDE COL FUTURO NELL’ULTIMO ALBUM DI DUA LIPA

Proprio oggi, 27 marzo 2021, ricorre un anno dalla pubblicazione di Future Nostalgia, il secondo album della cantautrice britannica Dua Lipa, rilasciato dall’etichetta discografica Warner Records. Vincitore di diversi riconoscimenti (tra cui il recente premio Grammy per Miglior album pop vocale) e caratterizzato da un’estetica retrò ma allo stesso tempo moderna, inneggiante agli anni ’80 ma al contempo futuristica. Si tratta di un album pop dall’accurata ricerca musicale e da una notevole complessità a livello sonoro, che occhieggia a una rimodernizzazione delle sonorità disco anni ’70-’80 e di quelle elettroniche della French house di fine anni ’90, pur dando una notevole impronta contemporanea. È costituito da una tracklist che non dà tregua, ben strutturata e con una narrazione continua e piacevole. Vediamo nel dettaglio le undici canzoni che la compongono:

Il disco comincia a deliziare i suoi ascoltatori con il primo brano, Future Nostalgia, che dà il nome all’album: si tratta di un giocoso synth pop il cui significato ondeggia tra una leggera sensazione di potere e un fresco omaggio alla creatività femminile. Si passa poi al singolo apripista Don’t Start Now, una bomba nu-disco e pop dal ritmo incalzante e contagioso che parla del superamento di una rottura in modo determinato, quasi cinico. Il pezzo successivo è Cool, che narra di una storia d’amore travolgente e destabilizzante in un’estate malinconica, resa nostalgica dalle tonalità synth e new wave ispirate alla musica di fine anni ’70. Si arriva quindi a Physical, altro singolo pop di grande successo, che su sonorità dance richiama il dinamismo elettronico degli anni ’80 raccontando l’estasi dei primi stadi di un amore passionale, forse proibito. Levitating, poi (di cui è noto anche il featuring del rapper statunitense DaBaby), passa a definire un tono più leggero al sentimento amoroso, ricco di un’euforia psicologica che lo eleva fino allo spazio, con continui riferimenti a stelle e corpi celesti. Immerso in una galassia di power pop e space rock, il brano si ispira molto all’R&B di inizio anni ’90 e avvolge l’ascoltatore in un’atmosfera di levità siderale. Si continua con Pretty Please, una canzone electro-pop in cui il ritmo apparentemente sciolto nasconde il desiderio di un esplicitato amore impetuoso e passionale. Proseguendo, si incontra Hallucinate, perla pop futuristica che parla della follia dell’attrazione amorosa, dipinta con sfumature psichedeliche in chiave house. Love Again rappresenta l’ottavo pezzo, nel quale l’autrice, avvolta da una melodia classica e melanconica, si incolpa per essere caduta nuovamente in preda alla forza distruttrice dell’amore in un momento di relativo equilibrio: in questi contorni di dance pop, però, non esclude una speranza per l’avvenire. Altro singolo celeberrimo è il disco pop Break My Heart, secondo la cantante una “celebrazione di vulnerabilità”, nella quale, con un ritmo spezzato e coinvolgente, si chiede se la relazione in cui è finita la porterà a un’altra dolorosa rottura. Si passa poi a Good In Bed, un brano hip hop e funk-pop che racconta, su note scanzonate, coatte e circensi, di un rapporto di inerzia il cui collante è costituito esclusivamente dall’attrazione sessuale tra i due partner. L’album finisce sulla cadenza lenta e dolce di Boys Will Be Boys, baluardo pop barocco del femminismo, che tratta argomenti quali le molestie, il catcalling, il mansplaining e la disparità di genere con un tocco di accusa ironica.

L’album è stato ulteriormente ampliato nel febbraio di quest’anno con la resa pubblica della Moonlight Edition, che aggiunge alla lista Un Día (con J. Balvin, Bad Bunny e Tainy), Fever (in collaborazione con la cantante belga Angèle), Prisoner (con Miley Cyrus), We’re Good, If It Ain’t Me, That Kind Of Woman e Not My Problem (con JID).

Il disco, una perfetta via di mezzo tra la nostalgia per il passato e un’innovazione più moderna, ha riscosso un incredibile successo a livello internazionale e costituisce uno degli album più venduti e riprodotti negli ultimi tre anni. L’enorme responso degli ascoltatori ha riposto grande fiducia in Dua Lipa, che spera di continuare a produrre musica che faccia svagare e ballare chi la sente continuando su questa falsa riga, o, chi lo sa?, magari proprio sullo stesso tema.

Giovanni Lia 3AL