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“Le Bizzarre Avventure di JOJO”. Recensione di Damiano Russo

Le Bizzarre Avventure di JOJO sono uno shonen/seinen scritto e disegnato dal maestro Hirohiko Araki , il cui primo numero è stato pubblicato in Giappone nel 1987, sulla rivista shonen Weekly Shonen Jump. Dall’ottobre del 2012 fino ad oggi, sono state trasmesse, in forma animata, soltanto le prime 5 parti dell’opera e la sesta parte è prossima ad essere animata. Il manga ha, inoltre, una settima parte seguita da un’ottava parte ancora in fase di produzione.
La storia delle Bizzarre Avventure di Jojo girano attorno alla famiglia joestar ( il diminutivo jojo deriva dalle iniziali del nome e del cognome) che dovranno affrontare vari nemici e peripezie causate dal personaggio Dio. Anche dopo la sua morte, le sue azioni perseguiteranno la famiglia joestar. I protagonisti di queste vicende utilizzeranno vari poteri per affrontare i seguaci di Dio. Nelle prime due parti, rispettivamente Phantom Blood e Battle Tendency, utilizzano tecniche chiamate hamon (onde concentriche in italiano) che generano delle onde elettriche emanate dal corpo tramite l’utilizzo della respirazione; ma vediamo che l’autore dalla terza parte in poi elimina quasi del tutto le hamon ed introduce gli stand, ovvero manifestazioni del nostro spirito con abilità speciali ad esempio un villain è in grado di bloccare il tempo.
Nell’opera vediamo che l’autore ha inserito molti riferimenti alla cultura pop degli anni 80, affibbiando nomi di gruppi o canzoni a personaggi o stand secondari; Jotaro Kujo ( protagonista della terza parte Stardust Crusaders) è ispirato interamente, sia nel carattere sia nell’aspetto fisico e nei vestiti, ai personaggi western interpretati da Clint Eastwood, tanto che Hirohiko Araki gli regalò una tavola di Jotaro firmata da lui; tutti i vestiti dei personaggi dalla quinta parte in poi sono ispirati a capi di alta moda italiana.
La diffusione di Jojo e l’impatto che ha avuto sul pubblico è dipeso dalle “Jojo Pose” e le “Jojo Reference”: le “Jojo Pose” sono le posizioni alquanto bizzarre che assumono i personaggi nel manga e nella serie riprodotte nella vita reale alle fiere dei fumetti in giro per le strade; mentre le “Jojo Reference” equivalgono a tutte le azioni che avvengono nell’opera riprodotte nella vita reale e grazie a ciò è nata la famosa frase “Is that a Jojo Reference ?”(in italiano “E’ questo un riferimento a Jojo?”).

I fan della serie e del manga hanno apprezzato molto la serie, ma l’hanno resa improponibile a causa di un fan-service troppo spinto , ciò ha fatto sì che molte persone si allontanassero dall’opera, svalutandola.

Damiano Russo, III M