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“Fairy Tail”, un’opera che rischia di essere sottovalutata

Ebbene si, trovo che “Fairy Tail” sia un’opera decisamente sottovalutata, ma analizziamo bene ciò di cui stiamo parlando.
“Fairy tail”,(partorito dalla mente di Hiro Mashima, nasce in Giappone il 15 dicembre 2006 sotto forma di manga, con uno stile shonen molto fantasy e, successivamente, il 12 ottobre 2009 viene trasmesso il primo episodio della trasposizione anime.
Ma perché quest’opera viene vista così male dalla community? Due parole: fan- service e nakama-power. Sono due elementi che, dal mio punto di vista, remano contro “Fary Tail”, il fan-service rende molto più difficile prendere la narrazione sul serio per via delle numerose scene al limite del demenziale, dove i personaggi (per lo più, femminili) attraverso anche il loro corpo volutamente “esagerato” creano sketch spesso comici, ma inutili e di basso gusto. Mentre l’nakama-power, essenzialmente il “potere dell’amicizia”, è ancora più insistente perché interviene in quasi tutti i combattimenti e risulta a dir poco noioso e quasi straziante, perché si sa, sin dall’inizio, gli esiti degli scontri.
Tuttavia, “Fairy Tail” gode di un eccellente caratterizzazione dei personaggi che hanno fatto innamorare moltissimi fan di questa serie, a partire del protagonista Natsu fino ai personaggi secondari della serie, insomma ce n’è di tutti i gusti! Inoltre, la trama è ricca di molti colpi di scena (riguardanti soprattutto Natsu e l’antagonista principale) e disegni assolutamente degni di nota, soprattutto nelle ultime stagioni e volumi del manga. Tuttavia, uno dei punti più forti è la strettissima community formatasi intorno a “Fairy Tail”, che come viene spesso ripreso nell’opera, è considerata dagli stessi produttori, quasi come una vera e propria famiglia.

“Fairy Tail” non sarà di certo il miglior anime di sempre, ma è sicuramente di grandissima godibilità ed ottima qualità.

Damiano Russo, III M