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“Peaky Blinders”, il perfetto legame tra fantasia e realtà

A gennaio 2021 è stato annunciato l’inizio della produzione della sesta stagione di Peaky Blinders che, insieme al film, concluderà l’iconica serie di Steven Knight iniziata nel 2013.

La serie, oltre a una trama travolgente e grandi performance degli attori, primo fra tutti Cillian Murphy, può vantare anche di un altro pregio: la precisione storica degli eventi che fanno da cornice alla trama. Infatt,i il racconto che, nel corso delle cinque stagioni copre un arco temporale che va dal primo dopoguerra, 1919, al Martedì nero, 1929, fonde perfettamente la finzione cinematografica con  l’ambientazione storica: tutte le vicende che avvengono ai nostri protagonisti sono strettamente legate con la politica e gli eventi dell’epoca (allerta spoiler).
Già dalla prima stagione l’influenza della storia sulla trama è evidente: la crisi economica e sociale del dopoguerra, i traumi dei soldati ritornati dalle trincee, tra cui anche i nostri protagonisti John, Arthur e Tommy Shelby. Elemento ricorrente delle prime due stagioni è anche la guerra d’indipendenza irlandese, che durò dal 1919 al 1921 e si intreccia con i nostri protagonisti in diverse occasioni.
Il proibizionismo americano, che tra il 1920 e 1933 impediva fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcool in tutti gli Stati Uniti, è un altro esempio del legame tra la trama dei Peaky Blinders e gli eventi storici dell’epoca: gli Shelby infatti si arricchiscono anche grazie al contrabbando di alcolici, tra cui il Gin Shelby, nascosti tra ricambi per auto ed esportati in America.
Il tema del comunismo è frequente nella serie e compare in praticamente tutte le stagioni: il timore del governo inglese verso questa nuova dottrina politica che dopo la rivoluzione russa del 1917 si diffondeva in Europa, diventando una vera e propria minaccia, è quasi protagonista della terza stagione, quando Curchill si serve di Tommy per aiutare gli zaristi contro il governo bolscevico, ma è presente in modo evidente anche nel resto delle stagioni. Ad esempio l’ispettore Campbell, tra gli altri motivi per cui arriva a Birmingham nella prima stagione, ha il compito di arrestare i comunisti che creavano scioperi nelle fabbriche e Tommy alla fine della quarta stagione entra in politica in cambio di favori economici proprio per aiutare il governo nella battaglia contro i movimenti di estrema sinistra.
Infine, la quinta stagione, che si apre il 29 ottobre 1929, il Martedì Nero, è caratterizzata dall’avvento del fascismo in Inghilterra: Oswald Mosley, l’antagonista di questa stagione (e probabilmente anche della prossima), fonda all’alba del 1930 il partito fascista, affiancato da Tommy. Anche nella realtà, Oswald Mosley fu il fondatore del Unione Britannica Dei Fascisti, partito di estrema destra inglese nato sulla scia del fascismo italiano.
In ogni caso, siamo tutti in attesa dell’ultima stagione prevista per la fine del 2021, che secondo lo stesso Steven Knight sarà la migliore di tutte. Arriverà alla seconda guerra mondiale o si fermerà prima? Riuscirà a entusiasmarci come hanno fatto le altre cinque? Speriamo di scoprirlo il prima possibile.

Antonio Capizzi, III I