In occasione della Santa Pasqua, i ragazzi del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Catania si sono fatti promotori di un’attività di volontariato alquanto speciale: offrire dei doni ai pazienti del reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico di Catania.
Il titolo di questo progetto è Dona un Sorriso, ed è nato dall’idea di una studentessa di nome Shehara, una “Giovane Ambasciatrice della Pace”, che è riuscita a realizzarlo con la sua tenacia e la sua forza di volontà, insieme all’aiuto di tante altre persone.
Spinta da alcuni amici e colleghi, e con l’intento di aiutare e donare felicità, ha proposto questo progetto alla sua professoressa di Religione Margherita D’Aquino che si è subito mobilitata insieme ad altri docenti del Liceo Galilei di Catania, tra cui la professoressa Vincenza Ignaccolo, Ambasciatrice della Pace e loro coordinatrice nella scuola, e ai rappresentanti d’Istituto Francesco Castiglione e Vittorio Torrisi. Grazie a questo coinvolgimento e alla collaborazione con l’associazione Living Peace, si è strutturato il progetto in tutti i suoi aspetti ed è stato presentato alla Dirigente Scolastica Gabriella Chisari, che ne è stata da subito entusiasta.
Nel giro di una settimana, grazie alla circolare scolastica ed al passa-parola degli studenti, si è raggiunto un alto numero di adesioni, coinvolgendo quasi tutte le classi dell’Istituto, comprese quelle della sede succursale guidate dalle professoresse Teresi e Valentino.
Il progetto è consistito nel comprare dei nuovi giocattoli per il reparto di pediatria oncologica del nostro Policlinico, grazie alle donazioni volontarie di tutti gli studenti e le studentesse coinvolti.
In data 27.03.21, tre ragazzi, Shehara, Antonio e Giuseppe, due professoresse, Margherita D’Aquino e Vincenza Ignaccolo, e la Preside Gabriella Chisari, sono andati al Policlinico di Catania per consegnare gli oltre 200 doni al Professore Di Cataldo responsabile della Pediatria oncologica.
I ragazzi, felicissimi di questo progetto, hanno realizzato delle interviste e presentazioni, per far si che tutte le persone venissero a conoscenza di questa iniziativa e, se in futuro si ripeterà, come sperano in tanti, potranno esserci ancora più partecipanti.
Giuseppe Santoro
