I segreti dell’arte al tempo di Tutankhamon

Alle porte del centenario della scoperta della tomba del faraone Tutankhamon, recenti ritrovamenti mettono in luce alcuni aspetti caratteristici dell’arte nell’antico Egitto.

Nel prossimo novembre 2021 ricorrerà il centesimo anniversario del ritrovamento della tomba del faraone Tutankhamon, una delle più importanti e straordinarie scoperte dell’archeologia a livello mondiale.
La tomba del giovane sovrano ha acquistato importanza perché è una delle poche ad essere stata rinvenuta con tutto il tesoro, rimasto sepolto e intatto per oltre 3000 anni e conservato oggi. presso il Museo di Luxor in Egitto. Abbigliamento, armi, lampade, torce, gioielli, amuleti e persino carri compongono il corredo funerario ritrovato in una delle stanze segrete della tomba situata nella famosa e intrigante Valle dei Re, meglio nota come l’antica Tebe.
Tutankhamon era un giovane sovrano appartenente alla XVIII dinastia: salì al trono alla tenera età di nove anni e morì appena diciassettenne nel 1328 a. C. La causa della sua morte, dapprima attribuita dagli antropologi alle diverse malattie di cui era sofferente il faraone, è stata rivalutata da studiosi ed esperti egittologi in seguito al ritrovamento, in una delle stanze adiacenti a quella sepolcrale, di uno dei carri appartenuti al sovrano.
Dagli esiti di nuovi e più approfonditi esami clinici e scientifici sulla mummia di Tutankhamon è infatti emerso con alte probabilità che le fratture ossee riscontrate nello scheletro sono dovute ad una sua caduta accidentale dal carro che lo trasportava per recarsi a caccia, attività svolta spesso dal sovrano. A confermare l’ipotesi è lo stesso sigillo reale impresso tra le altre incisioni nel carro, sigillo unico e ben distinguibile poiché per ogni faraone ne veniva creato uno diverso.
L’ importanza del carro ritrovato non è solo relativa alla nuova ipotesi sulla vera causa della morte del giovane faraone ma costituisce soprattutto una preziosa testimonianza delle tecniche artistiche al tempo della XVIII dinastia.

Costruito in legno pregiato e avorio, mostra una fattura architettonica e artistica unica. Impreziosito con argento e pietre preziose, è riccamente decorato con scene di vita quotidiana del faraone colorate con utilizzo di colori ricavati da pigmenti naturali tipici del territorio. Tra questi colori spicca in particolar modo il famoso blu egizio, un colore unico e difficile da riprodurre ai giorni nostri, non a caso definito dagli esperti d’arte come “il primo pigmento sintetico della storia” perché ottenuto dai pittori di tombe reali dell’antico Regno egizio attraverso il riscaldamento ad elevate temperature di silice, malachite e carbonati di calcio e di sodio. Il prodotto ottenuto, di colore blu opaco, veniva poi frantumato fino ad essere ridotto in polvere e miscelato con acqua per ottenere il prezioso pigmento blu.
La tomba di Tutankhamon rimane, dunque, anche a distanza di cento anni dal suo ritrovamento, uno scrigno di saperi e conoscenze sulla vita di un popolo e di una civiltà straordinaria che ha segnato per tre millenni la nostra storia antica.

Gli alunni della classe quarta sez. C, scuola primaria “E. Patti”, Trecastagni CT