CORONAVIRUS COME HA INFLUENZATO LA VITA DEI GIOVANI?

Sappiamo tutti ormai che il covid-19 ha cambiato la vita di ogni essere umano del mondo e ha colpito profondamente l’economia di ogni paese e uccidendo migliaia e migliaia di persone. Una cosa che forse però molti non reputano importante, è che il covid-19 ha anche rivoluzionato la vita dei bambini e degli adolescenti. Il coronavirus ha limitato moltissimo i rapporti sociali tra ragazzi e un evento che ha dato un forte shock alla maggior parte dei ragazzi è stato sicuramente la chiusura delle scuole. All’inizio di tutto questo orrore nel lontano, ma in realtà vicino, marzo 2020, ci sembrava tutto un gioco e soprattutto lontano dalla nostra realtà. Tutti si ricorderanno ancora le prime due settimane in cui si è chiuso tutto. Nonostante si fosse chiusa anche la scuola, non si era ancora capita bene la pericolosità del coronavirus e i ragazzi presero quel periodo come un periodo di svago senza neanche preoccuparsi per la scuola poiché essa non era ancora abbastanza preparata ad affrontare le lezioni a distanza. La situazione attuale non sembra però migliorata moltissimo da quel giorno, direi anzi che per certi aspetti è peggiorata. Per i ragazzi questo è stato un anno difficile, formato da lezioni sostanzialmente a distanza e addirittura alcuni si sono anche scordati com’era stare in classe ad ascoltare le lezioni, formato da restrizioni sociali che non hanno permesso di vivere al meglio il periodo più bello della vita dell’uomo. Molti criticano i giovani, dicono che in questo momento non è importante pensare a loro bensì all’economia e alla salute del paese, però immedesimatevi nella vita di un adolescente che vive tutto questo, costretto a stare chiuso nella sua stanza a seguire le lezioni, costretto a non poter vedere i suoi amici e sostanzialmente costretto a non fare ciò che gli piacerebbe fare. Anche se possono sembrare motivazioni stupide agli occhi di un adulto, sono motivazioni importanti per i ragazzi e anche l’andare a scuola per vedere i propri compagni potrebbe essere fonte di forza e motivazione per andare avanti, ricordandosi che non si sta affrontando da soli questa battaglia chiusi nella propria stanza, ma ci sono altri coetanei nella stessa situazione. Il messaggio che deve trasparire è quindi quello di ascoltare le richieste dei ragazzi e non prenderle alla leggera solo perché sono parole che escono dalla bocca di un ragazzo perché questo è un periodo brutto per qualunque umano di qualunque fascia di età, che sia vecchio o che sia giovane, ognuno per le sue motivazioni.

Michelangelo Cacciaguerra