Il mio viaggio in America

A dicembre di due anni fa ho avuto la fortuna di fare un viaggio in America. Sono stato in Florida ed esattamente a Tampa. Ho trascorso il più bel Natale della mia vita. Mi è sembrato di trovarmi sul set di un film. Le case addobbate, sembrava facessero a gara a chi avesse le luci più belle, la gente allegra, con indosso quei simpatici pullover illuminati e con le orecchie della renna. Per non parlare del clima, sono partito con giubbotto, guanti e cappello e sono arrivato in pantaloncini e t-shirt a maniche corte. In un mese di vacanza ho avuto modo di incontrare e parlare con molte persone, mio zio aveva un ristorante italiano, e spesso andavo a lavoro con lui A dicembre di due anni fa ho avuto la fortuna di fare un viaggio in America. Sono stato in Florida ed esattamente a Tampa. Ho trascorso il più bel Natale della mia vita. Mi è sembrato di trovarmi sul set di un film. Le case addobbate, sembrava facessero a gara a chi avesse le luci più belle, la gente allegra, con indosso quei simpatici pullover illuminati e con le orecchie della renna. Per non parlare del clima, sono partito con giubbotto, guanti e cappello e sono arrivato in pantaloncini e t-shirt a maniche corte. Mio zio aveva un ristorante italiano, e spesso andavo a lavoro con lui  così in un mese ho avuto modo di conoscere e parlare con molta gente. Venivano di proposito oltre che per gustare la cucina italiana, per parlare con noi dell’Italia, della Sicilia. Molti di loro avevano origini italiane e si divertivano a cercare di parlare la nostra lingua. Io al contrario ero affascinato da loro, dalle loro abitudini, persino dalla loro scuola ben diversa dalla nostra. Ad esempio ho notato che non usano libri e non fanno compiti a casa. I ragazzi trascorrono la maggior parte della giornata a scuola, dove studiano, pranzando, fanno sport, una cosa che mi colpito è che sono molto rigidi sull’abbigliamento da tenere a scuola, niente pantaloni corti o strappati, niente indumenti scollati o minigonne ma puoi andare a scuola con il pigiama e le pantofole, già proprio così, mia cugina lo faceva spesso.  Anche al supermarcato capitava di incontrare persone in pigiama e bigodini. Chi lo avrebbe mai detto, il giorno di Natale ho fatto il bagno nell’ Oceano Antlantico, Clearwater, acqua pulita, il nome dice tutto, spiagge interminabili di sabbia bianca, acqua cristallina, palme, i surfisti  proprio come in quei film polizieschi con i baywacth, guarda spiagge. Ma quello che più mi ha lasciato il segno è stato l’Universal Studio di Orlando. Un parco divertimenti, chiamiamolo così, io lo definirei il paese dei balocchi. Adrenalina a mille, attrazioni, avventura, magia, divertimento. Ma anche  pulizia, gentilezza, civiltà, rispetto. Lì ho realizzato il mio sogno, rivivere le avventure di Harry Potter, il suo mondo magico, creature fantastiche, draghi sputa fuoco, porzioni e bacchette magiche e tanti tantissimi dolci. La cosa che più mi ha divertito è vedere i miei genitori tornare bambini,  erano instancabili, non si fermavano un attimo, non volevano perdersi nemmeno un’ attrazione, fino a tarda sera ormai stremati, hanno voluto vedere la sfilata dei carri di natale con i personaggi delle favole, avevano gli occhi illuminati dalla felicità. Mi sono portato dietro un bel ricordo dell’America oltre che al desiderio di imparare la lingua, tanto da volere trascorre negli USA un anno accademico.

Giovanni Lo Monaco 3m